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Dossena prima di Spal-Pineto: «Pensavo che il periodo nero sarebbe stato più corto»

Dossena prima di Spal-Pineto: «Pensavo che il periodo nero sarebbe stato più corto»

Il tecnico: «Ci aspettiamo un pubblico non contento. Contro Pineto e Legnago dobbiamo necessariamente fare punti»

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Ferrara L’ultima sconfitta a Terni non è passata inosservata e anche mister Dossena torna sulla disastrosa debacle maturata minuto dopo minuto nel corso della ripresa dopo essere passati in vantaggio allo scadere del primo tempo: «Abbiamo portato a casa meno punti di quelli che aspettavamo – analizza complessivamente l’allenatore –. Lo stress delle tre partite ravvicinate si fa sentire nei ragazzi, infatti qualcuno sarà ai box. Il crollo psicologico dell’ultimo quarto d’ora a Terni non è accettabile. Un conto è uscire a testa alta, un conto è uscire sconfitti malamente. Dobbiamo fare qualcosa di più tutti, io per primo. Devo cercare di capire di più i ragazzi, non rimanere convinto sulle mie idee ed assecondare la squadra».

Tornare al “Mazza” significa tornare a fare i conti con una tifoseria non certamente soddisfatta: «Ci aspettiamo un pubblico non contento, i primi siamo noi a non essere felici di questa situazione. Dobbiamo avere l’atteggiamento giusto ed essere i primi noi a crederci. L’aspetto tattico viene dopo: ci vuole coesione, anche nelle difficoltà». Avanti tutta con la linea a cinque, perché «il modulo con la difesa a tre ci dà delle sicurezze diverse, anche se al momento nel reparto difensivo la coperta è corta, dobbiamo valutare bene come disporre la squadra in campo domani».

«Pensavo che il periodo nero sarebbe stato più corto – ammette Dossena –. La classifica non la guardo perché fa male: Pineto e Legnago sono due avversari da rispettare, ma con cui la Spal deve fare necessariamente punti. Due risultati utili senz’altro ci sarebbero di grande aiuto. Mi aspetto una partita d’attesa da parte del Pineto – conclude il mister – dal canto nostro dovremo essere più cinici. Anche mezza occasione va sfruttata. Non dobbiamo dargli speranza». Sara quella di oggi la partita della svolta?