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Spal, mister Dossena chiede gli straordinari e i fedelissimi rispondono “presente”

Spal, mister Dossena chiede gli straordinari e i fedelissimi rispondono “presente”

La squadra estense avrebbe bisogno di qualche alternativa ma i 12 danno ormai garanzie

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Ferrara Le correnti di pensiero sono diametralmente opposte: c’è chi avrebbe voluto giocare subito a Pontedera per non disperdere l’energia positiva accumulata dopo il filotto e il galvanizzate successo con la Torres e chi, invece, apprezza la settimana lunga che garantisce un po’ di respiro. Da una parte hanno la priorità la testa e l’adrenalina, dall’altra hanno la precedenza i muscoli e le gambe. Teorie contrastanti, utili alle chiacchiere da bar, ma che non possono entrare nella preparazione della partita della maturità. Tanto - verrebbe da dire - in campo andranno comunque gli stessi che da un mese sono abili e arruolati: gli unici su cui Dossena può contare.

A dire la verità sono 12 gli effettivi su cui il tecnico fa affidamento con l’unico ballottaggio limitato al play in mediana tra Radrezza e Büchel. Per il resto l’emergenza ha dato spazio alla fantasia che ha partorito due intuizioni geniali: Nador piazzato nel pacchetto arretrato e D’Orazio mezzala. Le scommesse tecniche sono state vinte e oltre al fronte classifica in casa Spal non si può non fare i conti con il valore dei due calciatori, aumentato per le belle prove e che ha richiamato già qualche interesse soprattutto dall’estero e soprattutto per Nador. Ma questo è un altro discorso. I fedelissimi di Dossena hanno sancito un patto nello spogliatoio e lo stesso onorando. Hanno serrato le fila in un momento così delicato e stanno trovando quell’amalgama necessaria a risalire la china. Il mister ha fiducia in loro e viceversa loro hanno riposto totale fiducia nel tecnico che li sta spremendo al massimo. E qui si torna all’eventuale necessità di tirare il fiato, ben sapendo che anche due giorni in più di riposo fanno tutta la differenza del mondo soprattutto per chi macina chilometri a ogni partita (vedi Zammarini, Calapai e Mignanelli) sia a chi ha una carta d’identità impietosa e deve fare ancora più fatica per garantirsi un fisico statuario e perfetto. Ovvio il riferimento a capitan Antenucci, ma nel ragionamento entrano anche Bassoli, spesso esposto a guai fisici, e Bruscagin che devono convivere con acciacchi e dolorini. Dodici erano e 12 resteranno anche a Pontedera con l’aggiunta di El Kaddouri, un altro che per età non garantisce chissà quale piglio ma che può diventare un’alternativa con i piedi e con la testa.