Spal, Casella: «Non si può fare una figuraccia così»
Il direttore sportivo: «Tutti colpevoli, chiediamo ancora scusa»
Ferrara Quella di Pontedera è stata una “manita” che non sarà per nulla facile da digerire. Lo sa bene il ds Alex Casella, che nel post partita del “Mannucci” ha parlato per tutti. «Avere tanti giocatori fuori - dice l’ex dirigente della Pro Vercelli - non può essere né una scusante né un alibi perché è da tre settimane che la situazione è questa. Se abbiamo fatto una prestazione del genere le colpe partono da me e arrivano fino a chi lavora tutti i giorni al campo. Non siamo riusciti a trasmettere l’importanza di questa partita contro una squadra ferita come il Pontedera. La colpa è quindi la nostra che non siamo riusciti a far capire ai giocatori quanto potesse essere pericoloso lasciare dei punti qui. È stata una serata negativa sotto tutti i punti di vista. I nostri tifosi sono stati fin troppo generosi a rimanere fino alla fine. Dobbiamo chiedere scusa per quanto hanno visto perché è stato qualcosa di indecoroso che non si può accettare».
E ancora, sull’inspiegabilità di un ko così netto arrivato nel momento paradossalmente migliore della stagione: «Non possiamo permetterci di avere queste due facce della medaglia - spiega amareggiato Casella -, dal poter fare risultato con tutti al rischiare di prendere sei o sette gol. Nel calcio si può perdere, ma non fare figure del genere e non è la prima volta che capita che nella difficoltà finiamo con lo scomparire dal campo. Oggi il primo colpevole sono io, col mister parleremo in settimana per capire cosa fare per tenere accesa la lampadina. Si può perdere, ma in modo diverso perché non è che preso un gol possiamo andare a casa».
Poi sul rosso sventolato dall’arbitro a El Kaddouri: «Un giocatore come Omar non può fare una cosa del genere. È un momento delicato, ci sta accettare l’errore di un ragazzo più giovane, ma da un elemento così importante ed esperto ci aspettiamo una lucidità diversa. Sappiamo che l’agonismo ti porta a voler dimostrare qualcosa e si può finire per eccedere, ma la testa doveva essere rivolta a ottenere il massimo in questa partita pur senza compromettere quella dopo».
Il direttore sportivo, atteso a gennaio da una sessione di mercato da non fallire, ma ancor prima chiamato a rimettere i cocci a posto verso i 90 minuti di sabato con la Vis Pesaro, ha concluso riassumendo un po’ di concetti: «Come ho detto: perdere ci sta, ma bisogna stare in campo e dimostrare di essere squadra. Se tiriamo una linea a oggi c’è il fatto che nella difficoltà ci disgreghiamo. Siamo una squadra esperta, anche se ci mancano tanti ragazzi in questo periodo, ma non può essere una scusante. Chi è in campo qualcosa in più deve farlo e a cascata le colpe sono dell’area tecnica, da me all’allenatore. Chiediamo scusa alla società e ai tifosi che ci hanno seguiti in una trasferta di lunedì sera».