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La Spal si aggrappa a Bassoli per interrompere la fase nera

Alessio Duatti
La Spal si aggrappa a Bassoli per interrompere la fase nera

Il recupero del difensore è una delle poche note liete per il club. La sua presenza in campo è un valore per chi gli gioca accanto e ne giova

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Ferrara Altra fastidiosa e frustrante settimana da musi lunghi e pochi sorrisi, dalle parti di via Copparo. Anche se il pollice alto abbinato al recupero di Alessandro Bassoli (nella foto a destra) è una di quelle notizie che un minimo di conforto lo generano in vista dei prossimi due impegni esterni contro Gubbio e Ascoli. Il difensore, se nei giorni correnti confermerà le buone sensazioni avute dopo il primo rientro in gruppo, sembra infatti essere nuovamente operativo per scendere in campo con la sua maglia numero 26 (“raddoppiata” rispetto al 13 dello scorso anno, oggi finito sulle spalle di Polito). Bassoli, a oggi, è uno dei pochi imprescindibili nel gruppo. Sì, alla base può starci anche il classico discorso sulla personalità, sull’esperienza e sulla guida di un reparto che necessita di ordine – tutto reale –, ma il valore prezioso di Bassoli è proprio garantito dalle sue performance. Il ragazzo nativo di Bologna è uno di quelli che garantisce un costante impegno e quella fame di voler far bene a ogni uscita. Un professionista a tutto tondo. L’ex difensore del Pordenone è un elemento che nel calcio, dentro e fuori dal campo, vanta un livello d’intelligenza e comprensione superiori alla media. Peccato che ogni tanto debba rimanere fuori dai 90 minuti per la gestione di un fisico che in carriera non gli ha regalato particolari gioie e l’ha sempre costretto a una gestione oculata nella quotidianità, con tanto di passati rischi di interrompere anzitempo la carriera. Sta di fatto che a Gubbio dovrebbe rientrare nel cuore di un reparto che quest’estate stava addirittura per privarsi di lui. Proprio così, perché nonostante quelle prime due giornate giocate come titolare contro Ascoli e Perugia (in Umbria da terzino sinistro) erano state fatte valutazioni concrete su una sua partenza in virtù di caratteristiche non propriamente combacianti con la primordiale idea di calcio di Dossena (insomma, l’esplosività da recupero con tanto campo alle spalle). Sottini, quando impiegato, non ha di certo fatto meglio. Anzi. Ma più che altro, oggi come oggi, nella nuova difesa a 5, a baricentro più basso, il 26 biancazzurro resta la miglior garanzia. Fisico, applicazione, tempi giusti e anche una buona dote aerea. Sono state fin qui 10 le presenze quest’anno (800 minuti, circa), 24 complessive dal suo arrivo a Ferrara con la soddisfazione del gol “natalizio” di un anno fa contro l’Olbia e il costante accompagnamento della dolce metà Marta e dei propri figli. Con Bassoli la Spal è più al sicuro, verrebbe da dire. Presenze e numeri dicono che soltanto a Terni il difensore si è trovato nel bel mezzo di una delle imbarcate prese malamente in questo girone d’andata. A Campobasso si era infortunato nel riscaldamento, a Pontedera è andato in panchina solo per onor di firma dopo la contrattura muscolare accusata in uno degli ultimi allenamenti prima della spedizione del “Mannucci”, che poi l’ha fatto accomodare in tribuna nel confronto con la Vis Pesaro.