Cento battuta dal Rimini, impossibile fare di più per la Sella di oggi
Lo spirito dei biancorossi contro la capolista è comunque piaciuto
Cento Alla Baltur Arena passa la RivieraBanca Rimini, la capolista in solitaria dell’A2. Fa quello che può l’incerottata Sella, con soli sette senior disponibili: rotazioni talmente limitate da far lievitare i minutaggi di giocatori adattatati alla necessità. L’impegno non manca, l’atteggiamento è sulla falsariga di quello di sette giorni prima a Milano. Ma di fronte la Sella si trova una prima della classe in salute, al completo, per niente intenzionata a lasciare nulla al caso. Prestazione nel complesso più che dignitosa a livello difensivo, perché tenere il miglior attacco del campionato a 74 punti non è male; meno bene le cose in attacco dove ha avuto proprio poco dai suoi leader, Davis e Devoe, appannati e imprecisi: il tutto contro una squadra troppo fisica per la Sella di oggi.
La squadra di Di Paolantonio cerca di reggere l’urto di una capolista con dieci uomini intercambiabili con una difesa di livello; in attacco muove palla evitando il raddoppio che Dell’Agnello chiede sempre dopo il primo pick and roll con cambi sistematici, cerca Davis, alla prima vera partita negativa della stagione, mentre Devoe fatica ad attaccare il ferro rifiutando anche iniziative alla sua portata: 6-6 al 4’. Con Grande e Tomassini in campo assieme Rimini inizia il bombardamento, ma è soprattutto Johnson a fare la differenza e creare il primo vero gap; da manuale l’uno contro uno prima su Davis e poi su Alessandrini, 12-22 al 10’. La Sella si difende come può; una bella entrata reverse di Alessandrini, ma se non si sbloccano i due americani per la Sella diventa dura restare in scia alla capolista. Finalmente un lampo di Devoe con un’azione da quattro dopo i soliti inevitabili liberi falliti, 18-22 al 12’. Rimini alza l’intensità difensiva. Grande, imprendibile, prosegue nella sua serata sì al tiro, mentre la Sella in attacco va troppo a sprazzi. Rimini è squadra fisica, Camara e Johnson sotto i tabelloni richiedono attenzioni speciali. Quando Johnson schiaccia al volo il 23-36 al 18’ la partita rischia di spaccarsi in due; Benvenuti ha già due falli, Di Paolantonio corre ai ripari con quello che ha; Johnson gioca una partita pressoché perfetta, alla faccia del rientro dopo l’infortunio.
Dopo il riposo lungo al ritorno sul parquet la spallata che stordirebbe chiunque là da Robinson, playmaker d’ordine per metà partita e ora di impatto offensivo, 26-43 al 22’ e partita che sembra ormai segnata. Contro una squadra così fisica, cosi più forte della Benedetto di oggi, a questo punto ci vuole il cuore. L’orgoglio per rendere la vita comunque difficile alla capolista. Piace al pubblico che alla fine applaudirà comunque il tentativo di reagire. Segnano a turno da tre Nobile, Berdini, Benvenuti e Alessandrini: 42-52 al 29’. Si arriva anche sotto la doppia cifra sulla sirena al 30’ grazie a Nobile. La partita sarà anche segnata ma lo spirito di non mollare è quello giusto, quello che piace; Cento arriva a -7 sul 47-54, poi si spegne la luce; la Sella paga lo sforzo di una rimonta che si ferma qui, Grande e Robinson la chiudono scardinando la difesa, mentre Davis e Devoe continuano a litigare con il canestro: 47-67 al 35’. Gli ultimi minuti servono a Di Paolantonio per far riposare i titolari in vista della trasferta di mercoledì sera e far giocare chi fin qui non aveva ancora visto il campo se non per pochi secondi. Una sconfitta inevitabile (59-74), ma già si pensa a Piacenza. Sarà uno scontro diretto tra ultima e penultima a pari merito, dal peso specifico notevole. Punti in palio davvero importanti per la lotta alla salvezza.