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Ferrara, più di duecento voci all’unisono: «Antenucci, non devi ritirarti!»

Francesco Gazzuola
Ferrara, più di duecento voci all’unisono: «Antenucci, non devi ritirarti!»

Tante le sottoscrizioni all’appello rivolto al capitano. Una Spal senza di lui è inimmaginabile, ma adesso bisogna convincerlo

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Ferrara Il premio alla carriera glielo abbiamo dato, certamente il più meritevole degli atleti in attività era lui, ma non era certo un invito a mantenere la parola data e appendere gli scarpini al chiodo. Tutt’altro, Top Ferrara Sport, la nostra iniziativa dello scorso dicembre, ha semmai voluto sottolineare quanto un 40enne che stava (e tuttora sta) dimostrando di poter essere incisivo, decisivo e leader anche in un campionato di serie C, che, certo non sarà gran cosa, ma non regala nulla a nessuno, tanto più quando arrivi con la fama di bomber a precederti. Se qualcosa in più arriva, infatti, sono marcature strette, particolari attenzioni, che per altro lui ha dimostrato anche in questo campionato di saper dribblare alla grande. Ecco, c’è tutto questo e molto altro, numeri e comportamenti che stanno portando Mirco Antenucci nell’Olimpo di chi ha calcato il prato del “Paolo Mazza” con la maglia biancazzurra e che ha spinto il nostro giornale a lanciare la petizione “Mirco Antenucci non devi ritirarti!”. Un appello al giocatore, all’uomo, al fuoriclasse. Perché immaginare la Spal di oggi in un prossimo futuro senza il suo capitano, il suo esempio e, non nascondiamocelo, i suo gol, è uno sforzo mentale a cui si rinuncia volentieri. Chi ha a cuore questa squadra, per fede, per tifo, anche sollo per simpatia, non può concepire che tra qualche mese possa non esserci più il faro dell’attacco a dare istruzioni a giovani virgulti in cerca di un posto al sole, di compagni di squadra che hanno bisogno di una parola, in campo o nello spogliatoio, per inserirsi in questo mondo del calcio sempre più complicato e che Anteseven conosce ormai in ogni sua sfaccettatura. Però, ben capiamo che a 40 anni un atleta possa anche tracciare una riga, mettere questa cifra tonda a scadenza del proprio impegno, che è fatica quotidiana, per quanto un privilegio per pochi. Bisogna fargliela ripensare, allora, al Lupo di Roccavivara, farlo tornare sui suoi passi, spingerlo a un’ulteriore riflessione. Insomma, bisogna essere in tanti e chiederglielo all’unisono di non ritirarsi. Come? Firmando la petizione, sono già oltre duecento le voci che all’unisono gridano di restare.