Verso Spal-Sestri Levante, l’ex Valentini: «Che emozioni. Sarà dura marcare Antenucci»
Il difensore argentino sabato torna al “Mazza” con la maglia dei corsari rossoblù, penultimi in classifica e a caccia di punti
Ferrara Per un albiceleste come lui, proseguire il tango con indosso un abito tinto biancazzurro sarebbe stato il massimo. Sabato, invece, Nahuel Valentini sarà un avversario e darà tutto per quel Sestri Levante sposato proprio a pochi giorni di distanza dal match d’andata. L’esperto difensore di Rosario (classe 1988) è uno dei punti fermi della compagine ligure, pronta a giocarsi le proprie possibilità al “Paolo Mazza”. «Sarà una partita emozionante e speciale - commenta Valentini -, perché il mio passato a Ferrara è cosa fresca e mi sono trovato molto bene. È stato un anno un po’ particolare, difficile, ma chiuso bene e personalmente sono rimasto impressionato dal modo positivo con cui si vivono il calcio e la Spal in città».
Cosa le verrà in mente non appena metterà piede in campo? «Beh, impossibile non pensare alle cose vissute lì dentro. Sarà bello rivivere i momenti piacevoli, come il finale di stagione quando avevamo ricreato un entusiasmo incredibile assieme alla gente».
Valentini, però, sarebbe rimasto volentieri. «Certo, assolutamente. Ma quando col passare del tempo la società ha preso determinate decisioni, ho capito che il mio futuro sarebbe stato altrove. Mi dispiace perché sarebbe stato entusiasmante scoprire cosa si sarebbe potuto fare se fossimo rimasti quelli di fine stagione».
Da svincolato ha firmato col Sestri il 19 settembre. «Esatto, proprio nel giorno del mio 36esimo compleanno. Durante l’estate avevo avuto contatti con altre società ma abitando a Livorno ho scelto di rimanere vicino a casa. Il Sestri mi ha voluto fortemente, io avevo voglia di rimettermi in gioco ed è stato piacevole».
Come si vive da quelle parti? «Sono in una società famigliare, contornata da cose semplici ma ben fatte e da una grande passione dei tifosi che ci seguono. Sono in un luogo di mare e per il mio percepito, si vive davvero in maniera unica in tutte le stagioni. La Baia del Silenzio è un posto molto carino, emblematico per Sestri. In Liguria mi sono sempre trovato a mio agio, conosco la gente e, come dicevo sono, vicino a Livorno. Una scelta di vita, perché con mia moglie Delia stiamo aspettando Liam, il nostro primo figlio. Non abbiamo scelto né un nome italiano e né uno argentino (ride; ndr)».
Parliamo di campo. Come mai siete così in difficoltà? «Al mio arrivo avevamo fatto diversi punti, poi siamo entrati in un loop di non vittorie e fatichiamo a esprimere le nostre potenzialità. C’è stato da poco il cambio di allenatore, abbiamo voglia di rivalsa e penso che da qui alla fine potranno anche arrivare dei risultati. Sapevo che sarei venuto in una squadra che avrebbe lottato per la salvezza, ma un po’ di frustrazione c’è perché non sempre l’esito negativo della partita l’abbiamo meritato».
Che avversario sarete? «Vogliamo dare una dimostrazione, saremo aggressivi. Sappiamo che sarà una partita tosta e difficile, ma vogliamo dire la nostra e far punti».
Vista da fuori, che Spal è quella di quest’anno? «Ho seguito e visto quasi tutte le partite. L’inizio è stato tribolato, ci sono stati tanti infortuni. Ma i nomi dei giocatori dicono che ci sono dei valori, che prima o poi vengono fuori».
Con chi si sente ancora dei suoi ex compagni? «Tantissimo con Antenucci, Bruscagin, Bassoli e Iglio. Ci scriviamo spesso, a inizio settembre mi ero fermato anche a vedere una partita mentre ero in città per portare via alcune mie cose personali».
Con Mirco, dunque, sarà un duello tra amici. «L’ho marcato tante volte durante gli allenamenti (sorride; ndr). Dovrò e dovremo stare molto attenti a non dar spazi ai suoi primi passi, alle rifiniture e alla sua presenza in area».
Il suo rendimento sta sorprendendo anche lei? «No, è la conferma di ciò che lui è. Sapevo che avrebbe potuto far così bene. Non parlo solo dei gol o delle prestazioni, ma tutto arriva da come lavora in settimana. Nei dati dei Gps aveva numeri di spinta più elevati dei giovani. Ho letto della petizione online, anche io gli ho detto di andare avanti, di non mollare, perché ha tanto da dare. Sarebbe bello, ma capisco anche che arriva quel momento in cui uno dice “fine”».
Valentini, invece, andrà avanti? «Personalmente ho voglia e credo di poter dare ancora qualcosa, anche ai più giovani. Gli anni passano per tutti, bisogna trovare chi ti dà spazio e opportunità. Il calcio per me rimane una passione».