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Spal, due settimane per cambiare: Casella deve inventarsi qualcosa

Alessio Duatti
Spal, due settimane per cambiare: Casella deve inventarsi qualcosa

Mercato a rilento, Dossena laconico e il diesse è chiamato a fare la differenza

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Ferrara Nel post partita contro il Sestri Levante, a precisa domanda sul lento mood del calciomercato biancazzurro, mister Andrea Dossena si era così espresso: «Sono abituato a fare con quello che ho. Sicuramente dobbiamo lavorare e penso che la società sappia in che condizioni ci troviamo e che se non è ancora intervenuta probabilmente si ritiene che ci sia bisogno di fare con quello che abbiamo a disposizione».

Siamo giunti al 21 gennaio, con nel mirino la quarta gara incastonata dentro la sessione invernale dei trasferimenti, e la Spal deve ancora concludere le sue priorità tecniche. Al momento, con il giusto tempismo, facilitato dalla singola condizione vissuta a Frosinone, è arrivato Haoudi. Che però - colpevolmente - non si trova nelle migliori condizioni fisiche e potrebbe tornare in piena forma soltanto a campagna acquisiti terminata, dopo il quasi mese intero di lavoro in via Copparo.

Per l’esterno d’attacco e la punta si va a rilento. Anche se, a quanto pare, quella in corso potrebbe essere la settimana valida per accelerare decisi quantomeno sul mancino di fascia destra. A inizio mese ci si era rifatti sotto con Piovanello (già sfumato a fine agosto), prima di tuffarsi su Spini in uscita dalla comunque cara bottega del Trapani. La priorità d’attacco porta invece il nome di Ongaro del Novara, ma soprattutto in questo caso è stato necessario attivare alcuni piani di scorta (nei giorni scorsi è uscito il nome dell’esperto Montalto dal Catania, messo lì, ma ancora senza una reale trattativa). Casella si sta muovendo e in stretta sinergia con Dossena avrebbe tracciato le piste da lui ritenute necessarie per la risalita della china. Ma questo trascorrere del tempo sta somigliando a troppi film già visti negli ultimi anni, quando il club non mise in discesa le condizioni operative dei propri direttori sportivi (sì, il classico discorso sul portafogli). Ma concludendo e tornando al materiale da inserire: se davvero l’idea è quella di far tornare D’Orazio nel tridente e se Radrezza - dopo Buchel - lascerà la Spal, potrebbe esser necessario andare a prendere un centrocampista in più. Possibilmente pronto, affamato, rapido e quindi adatto alle esigenze del 4-3-3