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Spal, l'esultanza di Contiliano e le offese social: «Non c’era nessuna vendetta»

Francesco Dondi
Spal, l'esultanza di Contiliano e le offese social: «Non c’era nessuna vendetta»<br type="_moz" />

Ferrara, il mediano biancazzurro: «Questa squadra mi ha cresciuto, ero solo felice per un gol»

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Ferrara L’esultanza successiva al gol segnato alla Spal lo ha esposto a dure critiche che sono andate anche oltre. Nicolò Contiliano racconta questi anomali e assurdi giorni.

Contiliano, andiamo subito al punto: parliamo di quell’esultanza dopo il gol. Racconti cosa ha provato?

«Ci tengo a dire che l’esultanza è stata istintiva. Venivamo da un periodo buio, in cui facevamo fatica a segnare. Quando non fai gol da 4 partite non puoi che viverla come una liberazione, non è stata assolutamente un’esultanza vendicativa, ma di pura adrenalina. Facendo io pochi gol, poi, vivo le poche volte che segno come una crescita personale. Non avrei mai potuta avercela né con la società, né tantomeno con i tifosi della Spal, che mi hanno sempre supportato e voluto bene a Ferrara. Io, da parte mia, ho ricambiato quest’affetto nei loro confronti nel periodo vissuto lì».

Qualcuno ci ha visto una mancanza di rispetto verso la sua ex società.

«Mi dispiace che molte persone abbiano interpretato quell’esultanza come mancanza di rispetto nei confronti di tifosi e società, ma come ho detto non l’avrei mai fatto per quello. Mi reputo un ragazzo con dei valori, che rispetta le persone. Un club che mi ha cresciuto non merita vendetta, mi hanno sempre trattato come un uomo a Ferrara e hanno contribuito a farmi diventare quello che sono oggi. Ripeto, mi dispiace che tanta gente non abbia compreso la grande soddisfazione di un 20enne di gonfiare la rete, ma posso ribadire di non averlo fatto per mancanza di rispetto».

È vero che ha ricevuto anche offese via social?

«A controbilanciare i tanti aspetti positivi di questo sport ci sono purtroppo, talvolta, episodi negativi. Ricevere insulti via social come è capitato a me dopo la partita di sabato non è bello. Sono un ragazzo giovane, che non ha offeso e voluto mancare di rispetto a nessuno».

Come ha festeggiato sabato sera?

«Sabato sera sono stato in casa con la mia famiglia, mia nonna, mia madre, mia zia e mia sorella. Erano molto contenti per il mio gol, non sono abituate a vedermi segnare. Gli insulti contro mia mamma? Non si è offesa, lei sa (e io so) che la gente quando si sente offesa va a volte sopra le righe. Sono stati insulti da parte di persone arrabbiate, non ci abbiamo dato peso e ci siamo goduti la serata».

Parliamo di calcio: tre punti d’oro per il Carpi.

«Quelli di sabato sono stati 3 punti importantissimi. Venivamo da un periodo difficile, che nel calcio ci può stare. Volevamo rimanere uniti e dimostrare di essere squadra. Abbiamo dimostrato che, se ciascuno di noi fa una corsa in più per il proprio compagno, è difficile che si perda. Sabato siamo stati bravi a concretizzare le occasioni avute e a non abbassare la concentrazione nell’arco della partita. Però, nel complesso, a fare la differenza è stata l’unione del gruppo, sia di chi era in campo a lottare, ma anche di chi dalla panchina ci ha spronato per 90 minuti».

E la Spal? Come l’ha vista?

«Nella Spal, è inutile negarlo, qualche difficoltà l’ho vista. Nel calcio, come ho detto, i momenti difficili ci possono essere. Capita in Serie C e anche nelle categorie superiori. Sono tuttavia convinto che, da squadra con giocatori importanti qual è, uscirà da questo periodo».

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