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Il Milan Futuro espugna il “Mazza”, notte fonda per la Spal e Dossena in bilico

Alessio Duatti
Il Milan Futuro espugna il “Mazza”, notte fonda per la Spal e Dossena in bilico

I biancazzurri escono sconfitti per la dodicesima volta e pagano dazio alla seconda formazione rossonera. Lo spiraglio di luce marcato Antenucci non basta e ora anche la panchina estense traballa

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Ferrara Allo sbando più totale. La Spal esce sconfitta anche dalla contesa interna contro Milan Futuro, concedendo ai giovani rossoneri lo scontro diretto della zona playout. Situazione sempre più allucinante e stagione che si sta rivelando ancor più imbarazzante della precedente.

La formazione iniziale di Dossena porta con sé una specie di rivoluzione: vengono esclusi Antenucci, Arena e D’Orazio, mentre dal primo minuto trova subito spazio Paghera. Il capitano di giornata è Bassoli, a cui spettano le formalità di rito prima del fischio d’inizio. La Spal direziona i suoi sterili tentativi offensivi in zona Ovest, laddove si alzano i cori di contestazione verso Tacopina (ma non manca l’incitamento ai colori d’appartenenza). La contesa si presenta brutta, ricca di errori e priva di sussulti. L’equilibrio prova a spezzarlo Paghera, che all’improvviso – da 25 metri –  scaglia una gran sassata che finisce sul palo dopo la prodigiosa deviazione di Nava. Sul proseguo dell’azione, Rao fa la barba al legno opposto. Milan Futuro risponde con il primo tiro in porta firmato Malaspina, ma Galeotti trattiene bene. La compagine ospite mostra ingenuità dettate dalle giovani carte d’identità, ma la Spal non ne approfitta e in fase difensiva concede parecchi spazi. Magrassi conclude col destro sul fondo, mentre i biancazzurri calano vistosamente la propria proposta. E tra una serie di errori (in primis di Awua) e rimpalli sfavorevoli arriva lo svantaggio: D’Alessio telecomanda liberamente dalla sinistra un pallone aereo trovando la deviazione vincente dell’ex Cittadella Magrassi (anticipo netto su Bassoli, che si dispera). Il pubblico non gradisce “lo spettacolo” e al duplice fischio arriva puntuale la bordata di fischi (seguiranno anche cori avversi indirizzati a mister Dossena e poi al ds Casella). Insomma, ancora una volta ci si prova ad aggrappare a capitan Antenucci che a meno di 3 minuti dal suo ingresso rimette la questione in parità con un gesto tecnico dei suoi (buona sponda di Karlsson). Subito dopo si trema su un cambio di campo mancato da Milan Futuro, ma col punteggio di nuovo in equilibrio l’obbligo è di far meglio. Stavolta Antenucci fallisce da ottima posizione, dopo una puntuale discesa di Ntenda. Mezz’ora al termine ed ecco palesarsi la tassa Quirini (gol di testa, 13esimo centro subito da calcio piazzato): non un gigante, ma colpevolmente lasciato solo da Nador. Molina e D’Orazio entrano per scacciare le tenebre, ma questa Spal è un impaccio dietro l’altro. Nessuno combina nulla, salvo due tentativi di Paghera e Antenucci. Il finale è illuminato dalle luci artificiali, ma per la Spal la notte è fondissima. Neanche Dossena ci vede più nulla e il suo futuro sulla panchina biancazzurra è più in bilico che mai: la società si è presa 24 ore per decidere in merito al suo esonero.