Spal, Paghera si è già preso la regia e Spini sa di avere una grande opportunità
Presentati i nuovi acquisti biancazzurri del calciomercato invernale. Il centrocampista: “Servono corsa e agonismo”
Ferrara Giornata di doppia seduta, sui campi del “G.B. Fabbri”, ma, in mezzo ai due allenamenti voluti dal neo mister Francesco Baldini, è stato ricavato il tempo per una doppia presentazione, scegliendo nel “mazzolino” dei nuovi arrivati. In particolare, c’è stata la possibilità di sentire la voce di quello che probabilmente si rivelerà come il miglior colpo della campagna invernale della Spal, almeno per credenziali, ma anche stando ai primi “numeri” già mostrati all’esordio da titolare in maglia Spal, pur nella sconfitta con il Milan Futuro, fra l’altro con il palo della porta rossonera che ancora trema per il terra-aria scagliato dalla lunga distanza dal centrocampista bresciano e sfortunatamente fermato dal legno, che ha respinto la sfera in campo.
Fabrizio Paghera, classe 1991, “gnaro” di Brescia, è giunto a Ferrara a titolo definitivo, con la sottoscrizione di un contratto che cita come data termine il giugno del 2026, segno che su di lui si punta per l’oggi ma anche per il domani. Ingaggio a titolo definitivo che ha soddisfatto il direttore sportivo Alex Casella: «Stiamo presentando – introduce il dirigente – un calciatore che ha già messo in mostra le sue caratteristiche, sia in carriera ma anche nella sua prima gara giocata qui con noi. Crediamo nella sua personalità, per ripartire in questo momento non positivo, ma anche per costruire già da ora il domani. Paghera fa parte di questo percorso ed è stato inserito con quest’obiettivo». Il regista – per lui maglia numero 4 – ha quindi preso la parola: «Aver avuto la possibilità, da bresciano, di poter giocare col Brescia, è stata una fortuna incredibile. Ora cercavo un’altra avventura altrettanto stimolante, al di là dell’attuale momento non semplice che si vive qui. Ci tengo a ringraziare il direttore, il presidente e quindi la Spal, per avermi dato quest’opportunità molto significativa durante il mercato di gennaio. Qui c’è tutto per poter ricostruire qualcosa e già alla prima uscita mi son sentito vivo, nonostante il risultato. Mancano 13 partite, non resta che parlare sul campo, perché c’è poco tempo. Vogliamo tirarci fuori tutti assieme dall’attuale situazione e riuscire a costruire qualcosa di bello». Paghera ha raccontato di aver parlato molto della Spal e della città estense con i suoi ex compagni Dickmann e Moncini, entrambi ora alle Rondinelle, oltre al fatto di aver conosciuto e incrociato più volte sui campi i vari El Kaddouri, Bidaoui e Antenucci: «Al “Mazza” c’ero già stato da avversario in serie B e ho trovato sempre un ambiente fantastico. Il mio pensiero rimane focalizzato sull’obiettivo, perché ci sono le qualità, ma non sarà facile». Già, ma come? Paghera ha la sua ricetta: «Anzitutto, in serie C bisogna correre, fare tanti fatti e pareggiare il livello d’agonismo dell’avversario, viceversa le qualità non escono. Credo fermamente nel lavoro quotidiano, tutto il resto son chiacchiere. Con il Milan Futuro non abbiamo fatto punti, con l’Entella sarà una gara complicata ma stimolante. Vogliamo farci trovare pronti e magari iniziare una cavalcata utile a creare una nuova mentalità per il domani». Percorso che Paghera pensava di poter affrontare assieme a mister Dossena, invece, a poche ore dal suo approdo in biancazzurro, c’è stato il cambio di guida tecnica l’arrivo di Baldini: «Anzitutto ci tengo a ringraziare Dossena, perché so che mi aveva voluto qui ed è stato molto disponibile con me, anche se solo per pochi giorni. Baldini si è presentato con grande voglia di darci una mano per uscire da questa situazione. Anche lui mi sembra uno voglioso d’incidere sul campo e speriamo sin da subito di costruire qualcosa di solido. Dobbiamo seguirlo, non c’è altra strada».
Anche la presentazione di Cristian Spini, ala mancina classe 2001 arrivato dal Trapani, è stata introdotta dalle parole del diesse Alex Casella: «È un ragazzo che avevamo già cercato la scorsa estate, poiché in possesso delle caratteristiche da esterno offensivo a piede invertito nel 4-3-3. Tuttavia, non eravamo stati capaci di prenderlo a causa dell’inserimento forte del Trapani (che lo aveva portato in Sicilia prelevandolo dal Lumezzane, ndr), ma fortunatamente le nostre strade si sono di nuovo incrociate in questo mercato invernale. La sua volontà nel venire a Ferrara è stata determinante, soprattutto nell’aspettarci, fino al momento dell’accordo con la sua società d’appartenenza. Lo ringrazio per questo e gli do il benvenuto». Spini ha subito contraccambiato: «Sono io che ringrazio l’intera società per avermi portato qua. Durante le ultime settimane vissute a Trapani avevo messo sempre al primo posto l’idea di venire alla Spal, perché credo che in quest’ambiente si possa lavorare bene. Ecco, per questo è stata una scelta facile». L’esterno, che per questa nuova avventura ha scelto il 40 come numero di maglia, racconta poi il suo primo impatto con la realtà biancazzurra: «Il gruppo che ho trovato è davvero valido ed è composto da uomini e bravi giocatori. Sono riuscito a integrarmi sin da subito e in una piazza come questa voglio far bene, ci tengo molto. Sappiamo che la squadra deve tirarsi fuori il prima possibile da questa situazione». Spini – cremasco di Camisano – si trova a Ferrara in condizione di prestito dal Trapani, ma con un diritto di riscatto in favore del club biancazzurro, che eventualmente tra 5 mesi potrà essere esercitato: «Mister Baldini ha parlato con tutti noi della squadra in linea generale, mostrando idee chiare. È appena arrivato quindi servirà un po’ di tempo, ma già dalla partita di Chiavari contro l’Entella bisognerà mettere in pratica ciò che ci chiede. Ci sentiamo tutti a sua disposizione. Il mio ex allenatore Eziolino Capuano? Un mister col suo carattere era venuto a Trapani per dare una mano, poi le dinamiche della sua partenza non le conosco, anche perché io ero già andato via da qualche giorno». Spini andrà a battagliare per il ruolo da titolare con i vari esterni d’attacco presenti nella rosa estense, dall’ultimo arrivato Parigini, ai già presenti D’Orazio, Rao e Bidaoui. Per l’ex Lumezzane fin qui sono arrivati i 25’ minuti a Carpi e l’intera partita contro Milan Futuro: «I miei punti di forza restano il dribbling e la capacità di creare superiorità numerica. Devo però migliorare l’aspetto della finalizzazione e aumentare i miei numeri su gol e assist. Le occasioni è giusto crearsele, ma vanno anche concretizzate».