Spal, oggi alle 15 al Mazza arriva il Campobasso
Serie C. I biancazzurri vogliono vendicare il poker dell’andata. Alcuni nodi da sciogliere sulla formazione e D’Orazio torna dal primo minuto. Contro il Lupo rossoblù deve arrivare il cambio passo
Ferrara Bisogna restare concentrati durante la fase difensiva, non sbagliare le marcature ed evitare ogni tipo di amnesia sulle palle inattive per evitare ogni volta di subire gol. Servirebbe poi un “pizzico” di grinta e cattiveria agonistica, giusto per dimostrare che la forza di volontà non appartiene soltanto alle avversarie. E poi non guasterebbe migliorare la fase offensiva, così da gonfiare la rete qualche volta in più quando si tira in porta, altrimenti ci si ritrova come contro il Rimini, ossia ad aver calciato quanto gli avversari ma senza concretizzare le occasioni… e “per magia” finisci sotto di tre reti.
Sono molteplici le correzioni che la Spal dovrà apportare in vista della sfida del “Mazza”, dove oggi arriva un Campobasso fresco di vittoria dopo “un’astinenza da tre punti” lunga 13 partite. Il Lupo rossoblù ha tratti diversi rispetto a quello che all’andata, in terra molisana, ha sconfitto i biancazzurri 4-0. Si tratta infatti di una squadra che non galleggia più in zona playoff e dopo l’astinenza da vittorie ha optato per il cambio in panchina. Neanche un mese fa il posto di Paolo Braglia è stato preso da Fabio Prosperi, che nella scorsa giornata ha riportato l’agognato successo ai suoi: lo scalpo è assai nobile e appartiene alla Ternana. Il Campobasso arriva quindi al “Mazza” con moto d’orgoglio e un rinnovato entusiasmo: elementi con cui fare i conti che si aggiungono all’aspetto battagliero che assumerà la gara.
Se non dovesse bastare, ci saranno oltre 800 tifosi molisani a occupare i gradoni della curva est: un forte vento dal Mezzogiorno che spingerà i rossoblù per fare il colpaccio a Ferrara. Lo spettacolo sugli spalti è assicurato, dal momento che anche la Curva Ovest ha annunciato una coreografia: la bolgia inizia a riscaldarsi.
La formazione È lo stesso Francesco Baldini a conservare dubbi e rivelare che sceglierà l’undici titolare solo all’ultimo momento. Decidere l’abito migliore per questa Spal non dev’essere cosa facile e alla luce dei giocatori tornati disponibili il ventaglio delle soluzioni si amplia. Awua e D’Orazio hanno entrambi scontato la squalifica e si va verso il loro reintegro dal primo minuto nel 4-3-3. Disponibile post infortunio anche Arena, per il quale Baldini alla vigilia ha speso parole al miele: «Penso sia un giocatore importante per le caratteristiche che ha». Bisogna quindi aspettarsi il suo schieramento al fianco di Nador, con Bassoli che potrebbe dunque fermarsi in panchina dopo un paio di svarioni nell’ultima uscita contro il Rimini. Trova invece conferma Mignanelli, così come Fiordaliso, con Calapai pronto a dargli il cambio nella ripresa. A centrocampo l’unica vera sicurezza di mister Baldini è rappresentata da Radrezza: «È stato una delle note positive contro il Rimini – ha detto l’allenatore – non solo per la costruzione di gioco, ma anche in fase di recupero palla. Sto vedendo un ragazzo concentrato che ha una voglia incredibile di uscire da questa situazione». Il numero 10 biancazzurro sarà affiancato da Zammarini e Awua, ma resta comunque aperta la possibilità che il primo venga fin da subito sostituito da D’Orazio: il centrocampista nigeriano sembra invece indispensabile per le sue doti fisiche considerando come si metterà la partita. In questo caso sarà Spini a sistemarsi nel tridente d’attacco, altrimenti – con la conferma di Zammarini – D’Orazio partirà dal primo minuto sulla corsia laterale. Antenucci al centro e Parigini a sinistra completeranno il reparto offensivo. Non è comunque da escludere il cambio modulo: il 3-5-2 porterebbe Bassoli ad aggiungersi alla linea difensiva, Fiordaliso e Mignanelli ad allargarsi sugli esterni e l’ingresso tra i titolari di Karlsson. In quel caso, Parigini e un collega sarebbero “sacrificati”.
Insomma, ballottaggi e ultime incertezze aleggiano nello spogliatoio spallino, dal quale sarà importante che esca innanzitutto una squadra con la personalità che finora è mancata.
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