Alla Baltur Arena passa la Fortitudo, Sella costretta ad arrendersi
Cento avanti nel secondo quarto, ma poi l’Aquila di Bologna mette il turbo con un Aradori dei giorni migliori
Cento Poteva andare diversamente. Per come si era messa dopo 20’ sicuramente sì. Una Sella che insegue, prende il comando e domina il secondo parziale prima di subire la veemente reazione della Fortitudo, che dopo la pausa lunga sfoggia una super difesa e l’Aradori dei giorni migliori; e prima di smettere di giocare da squadra, fermando troppo la palla per affidarsi alle giocate dei singoli, oggi non in serata da ricordare.
Derby avvincente, non bellissimo ma di certo combattuto. Prime schermaglie e studio delle marcature su Davis da una parte, non nella sua miglior serata con un 5/13 dal campo, e su Mian dall’altra; 7-4 Sella dopo 2’ e Berdini che scandisce i ritmi di una partita piacevole in una Baltur Arena gremita all’inverosimile; 13-8 Sella al 5’ dopo un mini allungo firmato Devoe. Caja pesca dalla sua interminabile panca Aradori, migliore in campo, ispirato e preciso dalla lunga; 1-9 di parziale in 90” e la Fortitudo, che per mentalità pare essere la bella copia di Torino, comanda dopo 9’ 15-21. La Fortitudo la mette sul fisico, Freeman in mezzo al pitturato è un vero totem, garantendo secondi tiri; ma occorre resistere, non cedere alla prima spallata; tampona un po’ Delfino, ex di giornata, con una tripla dall’angolo, Devoe con una invenzione in entrata con parabola altissima. La Fortitudo è ben presente, alla Sella occorre una reazione; resistere e rilanciarsi, questo l’obiettivo: lo fa egregiamente un quintetto all’apparenza raffazzonato, con i giovani Tanfoglio e Moretti, entrambi preziosi, e i leader anziani Delfino e Nobile sugli scudi. L’argentino trascina nel vero senso della parola la Sella alternando le classiche penetrazioni al ferro a triple letali; Nobile colpisce dal perimetro e quel quintetto inventato su due piedi incarna lo spirito di una rimonta costruita anche con una serie di recuperi difensivi con Devoe francobollato a Aradori e presenza sotto sulle palle vaganti; 32-27 al 15’, 37-30 al 18’ e inerzia della partita che cambia, con la Fortitudo costretta per due volte a non tirare nei 24”. È il momento migliore per la Sella che adesso comanda, e non fosse per qualche errore di troppo da sotto di Davis il vantaggio all’intervallo lungo poteva essere anche più ampio.
Un peccato che il sogno svanisca perché l’inerzia cambia di nuovo padrone in una terza frazione da dimenticare. La Fortitudo inizia a difendere come vuole Caja. Difesa molto alta, mani addosso e la Sella smarrisce presto la via del canestro fermando la palla e non facendo faticare una difesa molto fisica; appena 2 punti in 5’; ci mette una toppa il solito Nobile, ma la Fortitudo adesso è vicinissima, 47-45 al 28’. La Sella ferma troppo la palla affidandosi a giocate estemporanee, difficili contro una difesa adesso impeccabile; smette di giocare di sistema, viene punita da un Cusin dominante sotto che schiaccia e da Aradori che firma il nuovo sorpasso e si ripete in apertura dell’ultima decisiva frazione, 50-55 al 31’. La Fortitudo mette la freccia e mostra i muscoli, Aradori è quello dei giorni migliori e la Sella che segna col contagocce deve inseguire, 54-61; la tripla di Bolpin, silente fino ad ora dall’angolo sa tanto di sentenza, 59-67 al 37’. La Sella torna in un modo o nell’altro con poca lucidità e poco gioco di squadra a soli due possessi, il colpo della staffa è una tripla, stavolta di Fantinelli, che mette la parola fine (72-78)ad un derby in cui la Sella, con più lucidità e più gioco di sistema, forse avrebbe anche potuto vincere. Non è successo nulla. Una battaglia persa. Il viaggio è ancora lungo. Domenica si torna in campo, stavolta a Brindisi contro un’altra big del campionato oggi ferita a Verona.