Spal a Pescara per cercare punti, con il morale azzerato serve la svolta
I biancazzurri sono reduci da 5 ko di fila ma gli abruzzesi da 3 mesi non vincono in casa. Il modulo 3-4-3 trova conferme
Ferrara Di “Un patto… con le emozioni”, ne aveva parlato Vasco Rossi nell’ormai lontano 2011. La citazione arriva dalla canzone “Manifesto futurista della nuova umanità”, inserita nell’album “Vivere o niente”. Ecco, più o meno la condizione di bivio in cui versa la Spal dei giorni nostri. Sopravvivere già da oggi per provare a vivere fino alla fine. Oppure far registrare un altro niente di fatto che avvicinerebbe sempre più un decesso sportivo da conseguenze inimmaginabili per la storia del club estense. Il primo degli ultimi 10 passaggi di questa negativa e inspiegabile stagione regolare si paleserà alle 17.30 di oggi, con la Spal di scena allo stadio “Adriatico-Giovanni Cornacchia” di Pescara.
Le squadre arrivano all’appuntamento con rispettive necessità, ma anche con un mood psicologico opposto che potrà risultare un fattore. I ferraresi sono reduci da 5 sconfitte consecutive, la classifica piange letteralmente dentro la zona playout ed è necessario incamerare un po’ di ossigeno salvezza prima che l’aria si faccia sempre più complicata da respirare. Baldini, che dal suo insediamento ne ha perse 3 su 3, è speranzoso in un cambio di rotta. Dettato dalle cose positive (in fase d’attacco) viste contro il Campobasso e dalle risposte settimanali che lo spogliatoio avrebbe fornito nei giorni vissuti dentro il quartier generale di via Copparo. Gli abruzzesi, dal canto loro, non vincono in casa propria da ben 3 mesi e anche in virtù dello scarso rendimento interno hanno perso punti determinanti per la corsa alla vetta (ora abbastanza distante). Tuttavia, l’ultimo 2-3 conquistato contro Milan Futuro, sembrerebbe aver rinvigorito l’intero ambiente. Che in queste ore ha dedicato più di un pensiero al suo ex allenatore, Zdenek Zeman, ricoverato dopo un malore non di poco conto.
Il Pescara di Silvio Baldini presenterà un netto 4-3-3, orfano del talentuoso Merola. Davanti al portiere Plizzari ci saranno Pellacani, Brosco, Lancini e Moruzzi. L’ex Valzania dovrebbe vincere il ballottaggio con Meazzi, sicuri del posto sono Squizzato e Dagasso. Un dubbio sembrerebbe esser stato sciolto anche sul nome della prima punta con Tonin che l’avrebbe spuntata su Ferraris. Ai lati, ecco Bentivegna e Cangiano. Autentiche spine nel fianco che andranno controllate con costanti raddoppi. Ed è anche per questo che il Baldini spallino schiererà ancora tre difensori: ma occhio, perché al posto di Nador, per far compagnia ad Arena e Bassoli, dovrebbe esserci Bruscagin. A sinistra giocherà Mignanelli, a destra il ballottaggio è tra Calapai e Fiordaliso (con un po’ di percentuale dedicata anche a D’Orazio), ma a quanto pare - come già visto contro il Campobasso – non ci saranno i tre centrocampisti e le due punte. Quantomeno per tenersi una mossa a disposizione a gara in corso per riempire l’area avversaria con caratteristiche pure. Dunque possibilità di schermo centrale con Radrezza e Awua e tridente con Parigini largo a sinistra, Antenucci attaccante centrale e la conferma di Spini sul settore alto di destra. Baldini ha detto di aver apprezzato la voglia, la determinazione e la presenza del mancino anche nell’ultima partita contraddistinta da alcuni errori sottoporta dello stesso. Farsi trovare al posto giusto, però, è un argomento che potrebbe portare alla riconferma dell’ex Trapani. Rao è una risorsa che in questo momento il mister preferisce schierare a partita in corso. D’Orazio resta un jolly, mentre la citazione finale per Haoudi resta un messaggio valido per tutti: «Tecnicamente non si discute – ha detto Baldini –, ha caratteristiche e colpi unici, ma voglio che sia più presente nel gruppo e più partecipe in tutto». Quindi? Va in panchina e poi si vedrà.