Chi è Meneghetti, il portiere della Spal che giocherà le prossime tre partite
L'identikit del 23enne trevigiano che difenderà la porta biancazzurra dopo la squalifica di Galeotti
Ferrara La salvezza della Spal passerà anche dalle mani di Marco Meneghetti. Ebbene sì, contro Ternana, Pineto e Legnago saranno i guantoni del classe 2001 a difendere la porta biancazzurra, dopo l’ingenua (e rivedibile) squalifica per tre turni comminata a Cesare Galeotti.
A Piancastagnaio l’estremo difensore di Sant’Agostino l’ha combinata davvero grossa e il club sin dall’immediato post partita ha riconosciuto il grave errore del proprio tesserato. A dirla tutta, per come si era svolta la questione, che ha visto coinvolto direttamente un giovane raccattapalle della Pianese, i tempi della squalifica sono stati anche contenuti: sarebbe potuta andare molto peggio, ecco. Restano la sanzione e il brutto gesto, che il compagno di squadra D’Orazio – lucidissimo – aveva provato ad attenuare donando la sua maglia allo “spinzin” toscano. Galeotti (classe 2002) ferma, dunque, a quota 18 la sua striscia di partite come titolare della Spal. Iniziata praticamente un girone fa proprio il turno dopo la trasferta di Terni, che aveva sancito l’ennesima bocciatura di quel Melgrati (le prime 13 uscite del campionato erano state tutte sue) oggi impegnato nella porta della Lucchese. Galeotti, dal canto suo, potrà riprendere il proprio posto a partire dal prossimo 6 aprile, quando la Spal raggiungerà la Sardegna per confrontarsi con la Torres. Nel frattempo, la Spal pare intenzionata a multarlo, pur consapevole che il ragazzo ha subito un atteggiamento che definiremo ostile per tutta la partita.
Sguardo avanti ai prossimi 9 punti in palio, con mister Francesco Baldini che se li dovrà andare a giocare con il portiere di riserva: un estremo che negli ultimi anni ha sempre fatto il terzo (o addirittura il quarto) in via Copparo e che in linea generale tra i professionisti non ha praticamente maturato alcuna esperienza, visto che nei prestiti esterni (vedi Gubbio) ha giocato pochissimo. A Meneghetti, però, va data tutta la fiducia del caso. Chi vive l’ambiente del “G. B. Fabbri” parla di un bravissimo ragazzo, ma soprattutto dice un gran bene rispetto alle sue doti tecniche. Si narra, altresì, di un paio di limiti caratteriali e di personalità – caratteristiche non banali, tanto più per il ruolo ricoperto – che ne avrebbero tarpato l’ascesa dal suo arrivo a Ferrara nell’estate del 2019. In quegli anni il portale dedicato ai talenti emergenti de La Giovane Italia l’aveva paragonato a Gigio Donnarumma e aveva raccontato d’interessamenti ricevuti anche da Juve, Inter e Napoli, segno che il trevigiano di qualità ne ha e di rilevanti.
Meneghetti da Motta di Livenza era giunto alla Spal dal vivaio del Pordenone e con la prima squadra biancazzurra ha raccolto soltanto un’apparizione ancora piuttosto fresca: poco meno di un anno fa, il 28 aprile 2024, nel vincente 1-4 dell’ultimo turno a Olbia (buona la sua prova), con il giusto premio ricevuto da quel Mimmo Di Carlo che è appena stato richiamato dall’Ascoli dopo l’esonero di Cudini.
A proposito del Pordenone, citato sopra: un mesetto fa, dalle parti del Friuli Venezia Giulia, è emersa una voce riguardante il futuro di Meneghetti, che veniva descritto al 100% lontano dalla Spal (contratto in scadenza a breve). Vedremo se eventualmente queste tre prossime vetrine potranno cambiare qualcosa, ma la forte e attendibile voce sul domani di Meneghetti parlava di un probabilissimo ritorno nell’ambiente del Nuovo Pordenone, capolista indiscussa del girone A di Promozione, che la prossima stagione giocherà in Eccellenza. Il portiere, oggi numero 22 spallino, là si unirebbe al fratello Carlo, promettente difensore classe 2006 e titolarissimo dei ramarri. Un futuro che però oggi può e deve attendere. Il presente, infatti, obbliga “Mene” a confrontarsi con l’attacco più forte del campionato. La Ternana fin qui ha segnato 58 gol, è lanciata da 4 vittorie filate e arriverà a Ferrara dopo aver accorciato le distanze dell’Entella (-2). Ci sarà da battagliare, ma anche da parare.