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La politica ferrarese tuona: “Via gli americani dalla Spal e Tacopina venga in Consiglio”

Sergio Armanino
La politica ferrarese tuona: “Via gli americani dalla Spal e Tacopina venga in Consiglio”

Il capogruppo Pd Buriani ha deposto un ordine del giorno: “L’avevamo preparato prima delle ultime esternazioni, ma vale comunque”

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Ferrara «Operare, nell’ambito delle sue prerogative, al fine di agevolare la cessione del club dall’attuale ad una nuova proprietà, possibilmente locale o almeno italiana». È l’impegno che il Pd di Ferrara, tramite il capogruppo consiliare Massimo Buriani, chiede al consiglio comunale cittadino, impegnando sé stesso e l’amministrazione. La “bomba” è esplosa ieri, quando il Partito democratico ha depositato un ordine del giorno. Anche la politica non rimane insensibile alle vicende spalline e lo fa dunque entrando... a gamba tesa. È accaduto proprio all’indomani dell’esternazione del patron Joe Tacopina da oltre oceano Atlantico, un messaggio che ha rotto un silenzio durato mesi, quanto la sua assenza da Ferrara, per rincuorare la sua stessa società – intesa in senso lato, dai soci e consiglieri fino a tutti i dipendenti –, la città e i tifosi. Quelle dell’avvocato di Brooklyn sono state parole che, inutile nasconderselo, certo non nuove, andando a ribadire la propria posizione saldamente in sella alla presidenza e i migliori propositi per l’imminente e il lontano futuro, non sono state ben accolte, anzi.

La reazione della piazza, com’era facile prevedere, è stata fredda, talvolta ironica, spesso risentita, proprio perché riproporre le stesse argomentazioni a fronte di risultati sempre più deludenti è quasi oltraggioso, per chi la Spal l’ha a cuore. Ebbene, il Pd ieri ha depositato questo “ordine del giorno per la convocazione di una commissione consiliare per esaminare la situazione della Spal”. Qualcuno potrebbe obiettare: cosa c’entra la politica? Non si sapesse, è subito spiegato in premessa nello stesso documento, dove si ricorda che «la Spal da oltre 100 anni rappresenta uno dei tratti identitari della città di Ferrara e della sua provincia; in tutti questi anni ha saputo accendere la passione di intere generazioni di ferraresi giovani e meno giovani; nell’ultimo decennio ha prima raggiunto con la Serie A vette sportive mai toccate negli ultimi 50 anni per poi cadere prima in Serie B e poi in Serie C, correndo quest’anno seriamente il rischio di precipitare tra i dilettanti; gli ingenti investimenti fatti negli anni passati sia dalla vecchia che dalla nuova proprietà, oltre che dall’amministrazione comunale per rimodernare completamente lo stadio Paolo Mazza, l’hanno trasformato in uno degli stadi più belli d’Italia nella categoria entro i 20.000 spettatori».

Motivazioni solide, alle quali segue un punto della situazione: «Considerato che l’attuale proprietà, che fa capo all’avvocato americano Joe Tacopina, ha rilevato la società nel 2022 lanciando proclami di ritorno rapido in Serie A; che il ritorno in Serie A non è mai stato neppure lontanamente sfiorato, anzi retrocedendo in serie C l’anno successivo, salvandosi poi con fatica e fallendo anche l’obiettivo minimo dei play off; che la situazione è peggiorata nell’attuale stagione, dove peraltro la squadra è partita con una penalizzazione di 3 punti dovuta a inadempienze fiscali e contributive da parte dell’attuale proprietà, con l’obiettivo massimo della salvezza; che da molti mesi la crisi della società è plasticamente rappresentata dall’assenza della proprietà che, dopo aver bruscamente interrotto ogni rapporto con la tifoseria, da mesi non dà notizie di sé e non fornisce più alcuna informazione sui programmi societari nemmeno agli organi di stampa e quindi sta alimentando dubbi e preoccupazioni non solo sulla permanenza nell’attuale categoria, ma anche sul futuro della stessa società; che basta frequentare qualche volta lo stadio per capire cosa ne pensano i ferraresi del comportamento della proprietà (dove lo slogan più benevolo diretto a Tacopina è “vendi e vattene”). Tenuto conto che dietro la prima squadra c’è un intero settore giovanile e femminile di alta qualità che in caso di retrocessione tra i dilettanti andrebbe completamente disperso, senza dimenticare l’importante numero di dipendenti che lavorano all’interno della società con le più disparate mansioni e che vedono il loro posto di lavoro a rischio; che in ogni caso non sembra palesarsi all’orizzonte un qualunque tipo di interesse di chicchessia a rilevare la società Spal; che tuttavia, nonostante i risultati negativi di questi ultimi anni caratterizzati da due retrocessioni, la Spal continua a essere seguita da un vasto numero di appassionati, tra i più numerosi in categoria, fortemente preoccupati per l’esito dell’anno sportivo e per le prospettive della società», tutto ciò premesso e puntualizzato, il Pd arriva a formalizzare una richiesta d’impegno che, appunto, all’estremo.

«Il consiglio comunale di Ferrara impegna sé stesso e l’amministrazione – termina infatti il documento – a vigilare attivamente sulla conduzione della società Spal al fine di preservare il patrimonio sportivo e culturale che essa rappresenta per Ferrara e la sua provincia; ad operare, nell’ambito delle sue prerogative, al fine di agevolare la cessione del club dall’attuale ad una nuova proprietà, possibilmente locale o almeno italiana; a convocare quanto prima un’apposita Commissione consiliare per incontrare la dirigenza della Spal per essere informati dello stato delle cose, dei programmi e delle intenzioni future nella conduzione della società».

Raggiunto al telefono, il capogruppo del Pd Buriani ha chiosato: «Innanzi tutto, che Tacopina venga in consiglio comunale a rispondere alle nostre domande e a prendere impegni davanti alla città, non con comunicati che arrivano dall’altra parte dell’oceano e senza contraddittorio». Circa le tempistiche, Buriani chiarisce: «L’ordine del giorno era stato preparato prima delle dichiarazioni rilasciate da Tacopina, anzi, ho un sospetto... Comunque, questo non ne inficia il senso». La fiducia che tutto quanto richiesto accada è scarsissima: «Ma qualcosa bisognava pur fare, qui la situazione sta precipitando e si rischia che la Spal finisca fra i dilettanti».