Spal, i precedenti dopo il ritiro: ecco com’è andata
La scelta di allontanarsi da Ferrara non ha portato benissimo nell’ultima occasione. Dopo Campobasso il provvedimento è durato solo 36 ore
Ferrara Il ritiro serve per concentrarsi, senza distrazioni familiari o di hobby: l’unica cosa che si può fare è pensare al calcio. Se queste sono le premesse allora la scelta della Spal di mandare la squadra a Villafranca di Verona vanno viste come una mossa necessaria a togliere ogni pensiero alla squadra in vista della decisiva sfida di domenica contro il Legnago.
Ma com’è andata in passato quando la squadra è finita in ritiro? Non benissimo, verrebbe da dire. Inevitabile tornare a metà ottobre. I biancazzurri stavano tornando da Campobasso dopo aver incassato un sonore 4-0 e arrivò la comunicazione della società, condivisa con mister Dossena: ritiro nei pressi di Occhiobello per ritrovare serenità in vista della partita al Mazza contro il Pescara. Quel provvedimento, che evidentemente non era stato troppo gradito dalla squadra, era poi durato appena 36 ore visto che dopo una notte tutto venne cancellato anche perché il gruppo avrebbe dovuto traslocare in un altro hotel vista l’indisponibilità del primo a continuare ad accoglierli.
La partita al Mazza non era poi andata benissimo: il Pescara aveva sconfitto la Spal con una rete realizzata da Brosco al minuto 75: calcio d’angolo, Nador si fa sovrastare, Karlsson non ci arriva e Melgrati esce malissimo.
Nell’aprile 2023 era invece stata la Spal di Oddo a optare per il ritiro. I biancazzurri dovevano giocare contro il Benevento e il mister portò la squadra nella zona di Pescara, di fatto a casa sua. In quell’occasione la strategia funzionò perché arrivò un’inattesa vittoria esterna 3-1 (Prati, Celia e Moncini in gol) ma il secondo tentativo era stato meno positivo. Dopo il rientro da Benevento la squadra aveva scelto di rimanere compatta per affrontare la gara con il Brescia: 2-2 finale con la Spal rimontata due volte e retrocessione pressoché certa.