Spal sprecona e la Torres non fa male, a Sassari un pareggio e tanti rimpianti
Contro una squadra pigra e confusionaria i biancazzurri si dimostrano battaglieri ma sciupano un’occasione dopo l’altra. E a meno tre partite dalla fine del campionato la classifica resta pericolante
Sassari La Spal torna dalla Sardegna con un pareggio, con tanti rimpianti per le occasioni sciupate sotto porta e con una classifica che resta assai pericolante in attesa degli ultimi tre atti.
Al “Vanni Sanna” – dove sono presenti anche 52 sostenitori giunti da Ferrara – le squadre si presentano con i colori della tradizione. Il capitano di giornata è Bruscagin e i convenevoli di rito spettano a lui. Il 3-4-3 scelto da Baldini ha la cerniera centrale composta da Nador e Awua, mentre nel tridente a destra gioca Spini. La fase di studio è “comandata” dalla Spal che prova a prendere confidenza con il primissimo pomeriggio, ma al 10’ la Torres alza i giri del motore lavorando meglio negli spazi. Le imprecisioni dei padroni di casa sono, per fortuna, incalcolabili e l’unico vero rischio viene corso sul traversone rasoterra di Varela con Bruscagin bravo a contenere Fischnaller appostato a un metro dalla riga di porta. Nador si perde la marcatura di Zecca su un calcio piazzato, ma il dazio non arriva. Scotto, poi, grazia la sanguinosa palla persa da Awua su Mastinu e la Spal ha quindi la possibilità di farsi anche vedere in avanti. Spini propone un paio di iniziative, Parigini mette i brividi alla compagine sassarese, ma la grande occasione era capitata ancor prima sul destro (alto) di Arena, dopo il flipper in area avversaria su corner. Pur senza esser bella è una Spal determinata e quantomeno battagliera, che sembra di potersela giocare contro una Torres più tecnica ma decisamente pigra e confusionaria. Il cartellino giallo ricevuto da mister Baldini per reiterate proteste è l’ultima annotazione prima del riposo.
Al rientro in campo è il sole ad accogliere gli stessi 22 che avevano concluso. La prima mossa arriva poco prima dell’ora di gioco: Rao per Spini. In campo succede poco e anche Greco opera alcune sostituzioni. Al 67’ si scatena una discussione d’altri tempi dopo un mancato fair play di Molina (e Rao) – entrambi al tiro – in seguito all’infortunio di Fabriani, che si era visibilmente fermato dopo aver accusato un problema muscolare. Poco dopo lo stesso Rao si divora un tu per tu con Zaccagno: l’11 spallino salta il portiere ma nel contatto cade a terra e permette all’avversario di recuperare palla. La Spal protesta per il fallo e intanto, dall’altra parte, Guiebre sfiora il palo col mancino. Ora il match è incandescente e al termine manca ancora un quarto d’ora. I biancazzurri sciupano due occasioni a dir poco atomiche generate da un grave errore in uscita della Torres: Molina intercetta e a porta sguarnita calcia addosso ad Antonelli, poi Rao viene respinto da Zaccagno che era rientrato tra i pali. Incredibile. Galeotti disinnesca una punizione dalla distanza di Masala. Animi sempre più bollenti, match agli sgoccioli e Spal (stremata) a difendere il punto e a concludere per ultima con Rao, ma ancora una volta il suo tentativo (a giro dopo aver saltato Zambataro) viene neutralizzato.