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Spal, al “Mazza” ti tremano le gambe

Alessio Duatti
Spal, al “Mazza” ti tremano le gambe

I biancazzurri non vincono in casa dal 23 novembre. Ed è lunghissima la serie di gol subiti e di primi tempi chiusi in svantaggio

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Ferrara Va data una risposta, generando possibilmente già dopodomani una controtendenza da tenersi stretti in questo finale di stagione, al fatto che la Spal non riesca mai a vincere una partita davanti al proprio pubblico. Il non riuscir a sfruttare la spinta, il calore e la passione di una delle tifoserie più trascinanti dell’intera serie C è una questione che resta incompresa e che forse nemmeno il miglior psicologo di questo pianeta potrebbe risolvere. Parecchi dei protagonisti, infatti, l’hanno spiegata citando le paure e le pesantezze d’animo che si sono incuneate nelle anime dei giocatori biancazzurri, ma questo non basta a chiarire e il mistero rimane. In questi mesi si sono sentite diverse contestazioni canore. Ma sono anche sempre state accompagnate da numeri, colori, cori d’incitamento e canti d’appartenenza, che rendono ancor oggi il “Mazza” uno stadio da categoria superiore e così viene riconosciuto in tutt’Italia. Eppure il fattore corso Piave per questa Spal resta un tabù.

Sono quasi 4 mesi e mezzo che i biancazzurri non vincono una partita interna, esattamente dal 23 novembre 2024, quando la Torres uscì sconfitta 1-0, con rete all’80’ di Büchel . Ne è seguita una “Via Crucis” fatta fin qui di 9 stazioni: il rito che commemora il percorso doloroso di Gesù Cristo che si avvia alla crocifissione sul Golgota sono 15, l’auspicio è che quello di Antenucci e compagni possa interrompersi proprio nell’appuntamento casalingo più vicino alla Pasqua di Resurrezione.

Prima del precedente con la Torres la squadra al “Mazza” aveva battuto solo Carpi e Pineto e fino a quel momento aveva già fatto registrare 5 non vittorie (2 pari, 3 ko). Da Spal-Torres in poi, sono arrivati i deludenti impatti con Perugia, Sestri e Legnago e gli schiaffoni di Vis Pesaro, Milan Futuro, Rimini, Campobasso, Arezzo e Ternana (queste ultime 4 di fila). Ma c’è un dato che inquieta più di ogni altro.

Dalla fase di caduta libera (fine gennaio) si sono registrate ben 6 partite giocate in casa con il primo tempo chiuso in svantaggio. Questi i parziali al 45’: Spal-Milan Futuro 0-1, Spal-Rimini 0-1, Spal-Campobasso 0-2, Spal-Arezzo 0-2, Spal-Ternana 0-1, Spal-Legnago 0-1. Nei secondi tempi, come noto, la squadra – anche quando non ha rimediato nulla nel punteggio – si è un po’ sciolta, dando quei segnali di vita che sarebbero serviti dall’inizio. Ma è troppo facile mollare gli ormeggi quando non c’è più nulla da perdere, carburando a danni fatti. L’obbligo, dal sempre più vicino Spal-Pontedera in poi, è quello di porre carattere, attributi, presenza e incisività sin dal fischio d’avvio. Soprattutto in casa propria. I giocatori d’esperienza, ma anche quelli con un numero sufficiente di partite giocate in carriera, sono presenti nella rosa a disposizione di Baldini: loro, per primi, non possono accettare di non far la voce grossa nello stadio amico.