Final di Rero, festa speciale per i settant’anni di Buriani
Fra i ricordi la firma di Gattuso al Milan fatta a Ferrara. Racconti: «Rivera sapeva prima cosa sarebbe successo, ma Maradona era un dono, incredibile»
Final di Rero Erano gli amici delle squadre dei tornei estivi, nelle quali il giovanissimo Ruben Buriani mise in luce le proprie qualità, prima di passare al Monza e inseguito la splendida carriera fra Milan, Napoli, Roma e anche l’amata Spal. Per i 70 anni del mediano rossonero (compiuti lo scorso mese di marzo), gli amici di allora nel ricordo dell’indimenticato dirigente Vasco Squerzanti si sono ritrovati al circolo Arci di Final di Rero, dove l’ex sindaco tresigallese Dario Barbieri ha organizzato una speciale serata per Buriani, con tanto di grande poster con il primo cartellino dei tornei estivi, le foto significative nelle squadre in cui ha militato e la targa di ringraziamento per la bellissima carriera. Buriani ha anche risposto ad alcune domande, ripercorrendo le sue incredibili avventure calcistiche, fra aneddoti e ricordi. Immancabile la domanda su Rivera, Maradona e Falcao, i tre campionissimi con cui ha militato: «Tre fuoriclasse indiscussi, a cui bastava dare la palla ed eri a posto. E a parte l’aspetto calcistico erano dei veri capitani e delle persone a modo, piene di interessi. Falcao era fortissimo e che dire di Rivera, anche se era a fine carriera vedeva prima quello che sarebbe successo e metteva sempre la palla nel punto giusto… Maradona è stato il più forte con cui ho giocato, faceva quello che voleva e solo con un piede, era un dono, era incredibile così come lo era Napoli, una città bellissima. Ma ho giocato anche con Ancelotti, Conti, Giannini, tutti calciatori che era meglio avere in squadra che avversari».
A proposito di Napoli, c’è un bellissimo aneddoto di quando in macchina con alcuni compagni di squadra (e che compagni di squadra) fu fermato dai carabinieri e nessuno di loro aveva i documenti: «Eravamo nell’auto di Pecci targata Forlì, era il 14 agosto e stavamo cercando una casa dove stare, non era mica tutto organizzato come oggi... Con noi c’erano anche Giordano e Renica. Di fatto i carabinieri ci dissero di fermarci, ma tutti noi avevamo un documento in società per le partite e uno in albergo, così nessuno di noi lo aveva. Ma lì partivano gli aliscafi e poco a poco si fece un capannello di persone che iniziarono a dire che eravamo giocatori del Napoli e non potevano non conoscerci. Dopo un’ora e mezza i carabinieri mi dissero di spostare l’auto e ce ne andammo... Se sei un calciatore del Napoli non puoi uscire la sera, ma è anche il suo bello». Buriani è l’uomo che ha consigliato Gattuso al Milan. Per anni l’ex centrocampista di Portomaggiore ha lavorato nel Milan, ma in quella stagione, 1998-’99, era team manager alla Salernitana dove giocava un giovanissimo "Ringhio".
«Chiamai Braida e gli dissi che il Milan aveva bisogno di polmoni e Gattuso per me era l’uomo adatto, era una forza della natura. Al Milan non erano convinti, avevano dubbi sulla qualità. Poi un giorno mi chiamò la Juventus, Moggi e Giraudo volevano sapere di Gattuso, io dissi che non era un granché perché volevo andasse al Milan. Un giorno Braida mi chiamò e disse di accompagnarlo proprio a Ferrara, in quei giorni l’Under 21 era in città, al Duchessa Isabella e Gattuso firmò lì per il Milan, il suo procuratore era D’Amico. I primi mesi me ne dissero di tutti i colori, io svicolavo a Milanello e a chi mi chiedeva rispondevo che mi ero sbagliato. Poi divenne titolare inamovibile e quando ne parlai a Braida mi disse "Hai fatto il tuo lavoro, non rompere"...». Buriani oltre agli anni da calciatore alla Spal è stato una sola stagione, al fianco dell’allora presidente Tomasi, pur essendo ancora tesserato al Milan: «Si dice sempre che è difficile essere profeti in patria. Era una stagione difficile, di ripartenza, mandai qualche ragazzo che conoscevo e fui accusato di fare i miei interessi. Si ricordavano sempre gli anni di serie A, ma bisogna fare i conti con quello che si ha in quel momento, sempre». Ecco i compagni di serata di Buriani: Scanavini, Pavani, W. Rivaroli, Lanzoni, Barbieri, Straforini, Mantovani, G.P. Rivaroli, Beccati, Bersanetti, Maccaferri, Dinelli, Guandalini, Gulinelli, Cardi, Nannini, Taroni, Malagutti, Frighi.