Cento, tornano due Guercino: «La nuova pinacoteca unica al mondo»
I nuovi quadri arrivati: L’Assunta e Il Miracolo di San Carlo. Toselli: questa è una bellissima giornata per la comunità
23 luglio 2016
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CENTO. Altre due preziosissime opere del Guercino, sono tornate ieri a Cento. Sono l'Assunta (1622 circa), custodita fino al 2012, anno del terremoto, nella chiesa del Santissimo Rosario, e Un Miracolo di san Carlo Borromeo (1613) fino al 2012 nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano a Renazzo, oggi ancora inagibile. È stato così completato, il progetto espositivo della nuova Pinacoteca San Lorenzo. Con il ritorno di questi altri due splendidi dipinti, la chiesa diventa un luogo unico al mondo.
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«Non c'è altro museo o chiesa – commenta orgoglioso Fausto Gozzi, direttore dei musei di Cento – che abbia ben dodici opere del nostro Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, esposte in contemporanea». Emozioni intense, uno spettacolo unico e coinvolgente, quello vissuto ieri con lo svelamento dei due prestigiosi dipinti, e il loro posizionamento in San Lorenzo. Impegnati nel minuzioso lavoro, coordinati da Gozzi, gli operatori di Arteria e Art Defender, le due ditte incaricate al trasporto, montaggio e allestimento delle tele. Poi in silenzio assoluto, il momento più significativo, che ha ripagato Cento di 4 anni d'attesa: l’apertura delle 'casse a matriosca' che custodivano le preziose opere.
Prima l'Assunta, poi quella con il Miracolo di san Carlo Borromeo. Le due tele hanno rivisto la luce a Cento, spuntando attimo dopo attimo, da due grandi casse blu. Con il fiato sospeso, l'intensità di scorgere tra gli strati di materiale con cui erano imballate le tele, i colori, i volti e le atmosfere di religiosità popolare che contraddistinguono l'arte pittorica del Guercino. Tutto pronto, impalcatura compresa, per sollevare con cavi d'acciaio, la tela che ritrae l'Assunta, quadro simbolo della Città.
Posta ad 8 metri d'altezza sopra l'altare centrale, obliqua per dar modo a chi guarda di cogliere a pieno la prospettiva. Poi l'altro gioiello, la tela proveniente dalla chiesa di Renazzo è stata posizionata nella sala Ottavio Mazzonis. Come spiegato Gozzi, «il Miracolo di san Carlo è di un Guercino 22enne, mentre l'Assunta è di un artista più maturo, 31enne. Oltre alle opere di proprietà della Pinacoteca, finalmente sono tornate a Cento queste due magnifiche tele che arricchiscono il museo allestito nel settecentesco gioiello architettonico. Opere che completano così l'arco professionale dell'illustre pittore centese, e si integrano con le altre dieci tele presenti in Pinacoteca, che vanno dal 1617 fino al 1650, come il San Giovanni Battista.
Sono tele imprescindibilmente legate a Cento, e il loro ritorno è evento unico. Questi quadri sono mancati da Cento solo due volte, la prima nel 1796 quando sono state requisite dall'esercito napoleonico. Portati in Francia, a Parigi, dove sono rimasti per 20 anni, sono tornati in una città festante nel 1816. La seconda nel 2012 a causa del terremoto». Due opere che la Curia di Bologna, in qualità di proprietaria ha prestato al Comune di Cento, fino a quando non saranno recuperati gli edifici religiosi: “Fino ad oggi, questi quadri sono stati custoditi nel Palazzo Ducale di Sassuolo, assieme ad altre mille e più opere salvate dalle chiese danneggiate dal sisma».
Un’esposizione da non perdere, del resto, ammette Gozzi, «il Guercino è ormai un punto di riferimento artistico riconosciuto in tutto il mondo, dagli amanti del Barocco e non solo. È l'unico maestro che può essere accostato al Caravaggio. Un orgoglio per questa Città».
Per il sindaco Fabrizio Toselli, sarà proprio il Guercino, la sua storia, la sua ricca produzione artistica, uno dei perni su cui l'amministrazione punterà per il rilancio culturale e turistico di Cento: «Una bellissima giornata per Cento. Già da settembre, vogliamo dare vita ad un Centro Studi sul Guercino, un ente che metta in sinergia studiosi, crei percorsi storico-artistici in città, organizzi mostre ed eventi nazionali, promozione all’estero. Entrando nei più importanti circuiti culturali, Cento diventerà così capitale della cultura, e davvero Città del Guercino». E tutto, sottolinea Toselli, in attesa del recupero della Pinacoteca civica: «Tra pochi giorni verrà aggiudicato l'incarico per la realizzazione del progetto preliminare».
Beatrice Barberini