Ferraresi sull’isola della letteratura
Quattro giorni dedicati al mondo dell’editoria indipendente. Ferri: iniziativa bella che fa parlare di sé
È stato Claudio De Santi, il sindaco di Rio nell’Elba, a ringraziare i ferraresi che organizzano Elbabook, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente. Giunta alla seconda edizione, la manifestazione conferma il legame con il territorio e il senso di comunità che porta tante persone di ogni provenienza a ritrovarsi in piazza.
«Il coraggio di Rio nell’Elba sta facendo parlare di sé sempre di più - esordisce l’assessore Caterina Ferri - e noi confermiamo ancora una volta la nostra presenta al loro fianco. Un piccolo Comune che sceglie di rilanciare le proprie attività investendo nella cultura va incoraggiato e accompagnato. Ferrara si impegna da decenni nello sviluppo di un turismo consapevole, da parte dei visitatori, e al contempo responsabile, da parte delle istituzioni cittadine, degli esercenti e dei privati che richiedono sotto la nostra guida la certificazione Iso20121». D’altronde, De Santi ha definito Ferrara una delle città esemplari nella cura del suo patrimonio artistico e culturale.
«Cultura significa rispetto delle tradizioni, ma non solo - aggiunge la Ferri - anche reinterpretare il passato in funzione delle esigenze del presente. L'innovazione scaturisce dal sodalizio che riserviamo al mondo associativo. Da parte nostra il Patto di Amicizia e Reciprocità servirà a esportare un po’ di quello che abbiamo appreso e a imparare qualcosa dalla costa che organizza più eventi culturali durante il periodo estivo».
Domenica scorsa l’anteprima è stata solo poesia, immersa nel silenzio dell’Eremo di Santa Caterina. La leggenda vuole che Napoleone donò un letto in ferro battuto al luogo sospeso tra i colli, perché «la strada è pessima, il letto è fatiscente e l’eremita puzza», almeno a detta dell’Imperatore. Nell’anfiteatro dell’unico Orto dei Semplici elbano, il poeta e giornalista Alessandro Agostinelli è stato presentato da Matteo Bianchi, essendo i suoi versi frutto di un lungo cammino.
Il nautilus di pietra, simbolo tanto del festival quanto del Premio intitolato a “Lorenzo Claris Appiani”, martedì pomeriggio è stato consegnato alle due traduzioni migliori dall'arabo all'italiano sulla Terrazza del Barcocaio. Con il Tirreno alle spalle, i sindaci di Rio nell'Elba, Rio Marina e Portoferraio hanno stretto la mano ad Aldo Appiani, il padre dell’avvocato scomparso.
A portare la voce del Comune di Ferrara era la dirigente Lara Sitti, che si è stupita dell'atmosfera genuina e del numero di emiliani che stanno acquistando casa sull'isola per “staccare” dalla terra ferma. E Chissà, magari lo farà anche lei. Dall’altro lato del “salotto buono” del festival, dietro ai premiati e alla direzione artistica in parte nostrana, ci ha pensato Mauro Spadoni a riempire l’aria con i profumi ferraresi. Lo chef stellato, approdato sull'isola con lo staff di Visit Ferrara, ha cucinato il risotto al melone, un piatto fresco da accompagnare a un bianco minerale dell'Elba. I minerali, ossia le pietre che abbondano in questa zona montuosa, sono stati fondamentali per fermare le pagine dei libri sugli stand. L’esordio di Elbabook è stato ventoso, ma le parole si sono radicate bene.
Il primo caffè di ieri, in piazza del Popolo, da cui si scorge l'intera vallata sotto il paese, lo si è bevuto in compagnia di Red Star Press, l’editore romano che ha presentato il nuovo titolo di Filippo Landini e Alessandro Casolari, Gruppo d'Azione, un vero e proprio caso letterario. L'eco turbolenta degli ultra biancoazzurri si è sentito sino a qui.