Con “Passio Christi” Placido e Ovadia mettono in scena le “croci” quotidiane
La produzione mescola teatro e cinema e andrà su Youtube Gulinelli: «Ferrara come laboratorio culturale trasversale»
Un intreccio tra teatro e cinema per raccontare la Passione di Cristo. E che, ai tempi della pandemia, diventa una sorta di specchio per le “croci” quotidiane che ognuno si trova a portare. Un intreccio, ordito da Michele Placido e Moni Ovadia, sulle parole della Passio Christi di Mario Luzi – che dà il titolo al progetto prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara – trasmesso sui social e sul canale Youtube del teatro il 2 aprile in occasione delle festività pasquali.
LA PRODUZIONE
«Ci stiamo impegnando per dare continuità e presenza alle attività, le sfide sono ormai globali e devono essere affrontate insieme. La nostra città deve continuare ad essere un laboratorio culturale trasversale. Passio Christi è una rievocazione scenica di grande intensità spirituale che ha comportato un carico di lavoro gravoso, accolto da Michele e Moni e da tutte le maestranze con grande spirito di collaborazione», ha affermato l’assessore Marco Gulinelli. Questo progetto si cala nel periodo attuale come rappresentazione della contemporaneità, è il messaggio del presidente Michele Placido che ha sottolineato lo stato di sofferenza in cui versa il settore artistico a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria affermando: «Siamo tutti in croce, oggi il teatro è un luogo di Passione perché è chiuso». Anche le parole di Moni Ovadia confermano la situazione drammatica. «Il settore ha subìto il danno peggiore, si parla di oltre il 90%, i luoghi della cultura sono stati ingiustamente serrati», ha aggiunto il direttore artistico. «Nonostante il periodo è stata un’esperienza creativa intensa, il lavoro si è svolto come un piccolo film» ha detto Toni Trupia della produzione. Accanto agli interpreti Sara Alzetta, Moni Ovadia, Michele Placido, Daniela Scarlatti e Vito Lopriore nel ruolo di Cristo, ci sarà il Coro dell’Accademia dello Spirito Santo e al violino Antonio Aiello. Le riprese, iniziate il 20 marzo, sono state girate negli spazi interni del teatro e nelle vie più suggestive della città estense, mentre fonte d’ispirazione sono stati la Passione scritta da Mario Luzi in occasione della via Crucis al Colosseo per la Settimana Santa del 1999 e altri testi tra cui il Salmo 23 e 24 della Bibbia. La scelta di Vito Lopriore nel ruolo di Cristo è stata di Michele Placido, che raccontando la nascita e il ripensamento del progetto per le limitazioni legate al Covid, ha specificato che il Cristo rappresentato sulla scena da Vito Lopriore non è legato all’immaginario comune.
LA COLLABORAZIONE
Tra gli artisti che stanno collaborando all’opera, anche due giovani attori e due giovani registi del Centro preformazione attoriale e della scuola l’arte cinematografica “Florestano Vancini”. Amira Ech Cherrate, di 15 anni, allieva del secondo anno del Cpa di Ferrara, è stata scelta per interpretare una delle palestinesi presente durante la crocifissione. Gianluca Ferroni, allievo del secondo anno di recitazione della “Vancini”, nonché diplomato al Cpa, è stato scelto sempre per interpretare uno dei palestinesi presenti durante la passione di Cristo. Durante le riprese erano presenti anche due allievi di regia della “Vancini”, Filippo Romanelli e Marco Sansoni, i quali hanno realizzato il backstage della giornata e intervistato Placido e Ovadia. —
Valentina Bacilieri
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