Traitsis protagonista del teatro in carcere Domani il seminario dedicato all’attività
Ricorre domani l’ottava Giornata nazionale del teatro in carcere. L’attività resa nota al grande pubblico dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani che hanno raccontato quel mondo con il film Cesare deve morire, coinvolge quotidianamente attori, registi, docenti e soprattutto detenuti. Domani dalle 15 alle 16.30 il coordinamento del Teatro in Carcere terrà un seminario di formazione internazionale su due significative esperienze italiane di teatro in carcere con adulti e minori a Venezia e a Palermo. L’iniziativa si rende possibile grazie al protocollo d’intesa sulla promozione del teatro in carcere tra coordinamento nazionale teatro in carcere, ministero della giustizia (dipartimento amministrazione penitenziaria e dipartimento per la giustizia minorile e di comunità), università degli studi Roma Tre.
È sostenuta inoltre nell’ambito di Destini Incrociati, progetto nazionale a cura del coordinamento nazionale teatro in carcere, dal ministero della cultura (direzione generale dello spettacolo dal vivo). L’evento, in doppia versione in italiano e inglese (con traduzione simultanea) sarà pubblicato e rimarrà visibile sul canale Youtube, sul sito e sui canali social di Teatro Aenigma.
L’INCONTRO
Dopo i saluti di Marta Cartabia (ministro della giustizia), Mauro Palma (garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale), l’attenzione si focalizzerà, con documentazioni video, sulle esperienze di Michalis Traitsis (regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, operante negli istituti penitenziari femminile e maschile di Venezia) in dialogo con Valeria Ottolenghi (componente dell’associazione nazionale dei critici di teatro) e Claudio Collovà (regista e direttore artistico di Officine Ouragan, autore a Palermo di una lunga attività con minori d’area penale e a rischio di esclusione sociale) in dialogo con Valentina Venturini (docente di storia del teatro all’università Roma Tre).
L’ATTIVITà
Traitsis, da anni alterna la sua attività tra Ferrara con il Ctu (Centro teatro universitario) e Venezia con il laboratorio alla Giudecca, nel carcere femminile. Ogni anno, durante la mostra internazionale d’arte cinematografica organizza anche un incontro tra le detenute e attrici, attori o registi che raggiungono il carcere e che dialogando si scambiano esperienze e di recitazione e vita. —
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