Morto Enrico Vaime autore immenso Costanzo: «Ora mi sento più solo»
Lutto nel mondo dello spettacolo, l’autore aveva 85 anni Il ricordo di Pippo Baudo: «Ha fatto grande la Rai»
Chiara Cabassa
«Vedi alla voce genio. Mi mancherai Maestro». Il direttore di Rai New 24 Andrea Vianello saluta così da Twitter, Enrico Vaime che si è spento domenica sera a 85 anni al Policlinico Gemelli di Roma. È uno dei “saluti” più commoventi ed efficaci rivolti al padre dell’intrattenimento e del varietà in Italia. Considerato uno dei più brillanti autori radiofonici e televisivi, con Italo Terzoli, con il quale ha costituito la ditta artistica Terzoli & Vaime, è stato uno dei più prolifici autori di teatro e di varietà radiofonico e televisivo fra gli anni Sessanta e Settanta. La sua produzione è sconfinata e include decine di titoli di grande successo e popolarità. Considerato un maestro dalle successive generazioni di autori, Vaime si è sempre distinto per l’intelligente ironia e il garbato umorismo.
produzione infinita
Nato a Perugia il 19 gennaio 1936, laureato in Giurisprudenza a Napoli, entrò in Rai nel 1960, a 24 anni, vincendo un concorso. Ha firmato per la tv circa 200 programmi, fra cui i varietà “Quelli della domenica” (1968), “Canzonissima” nel ’68 e nel ’69”, “Fantastico ’88” e, con Maurizio Costanzo, “Memorie dal bianco e nero” (Rai Uno); le fiction “Un figlio a metà”, “Italian Restaurant”, “Mio figlio ha 70 anni”. Con Costanzo anche la sua ultima esperienza in Tv, “S’è fatta notte”, dal 2012 al 2016. Portano la firma di Vaime anche numerosi musical teatrali, soprattutto per la coppia Garinei e Giovannini. Fra le sue commedie musicali: “Felicibumta”, “Anche i bancari hanno un’anima”, “La vita comincia ogni mattina” e tante altre. Con Enrico Montesano fece “Bravo, Beati voi” e “Malgrado tutto beati voi. ” Tra le tante esperienze, anche trasmissioni televisive su Telemontecarlo, nel 1992, affiancando Luciano Rispoli come coautore dei testi per il varietà “La più bella sei tu”, e, negli anni 2000, alcune trasmissioni su La7 come il nostalgico programma “Anni luce”, che, attraverso spezzoni di film del passato e interviste ai protagonisti, analizzava l’evoluzione della società italiana dal secondo dopoguerra ad oggi. Sempre sulla stessa emittente era stato protagonista di “Omnibus” e, successivamente, ospite fisso del programma “Coffee Breack”, allora condotto da Tiziana Panella. In radio ha collaborato a centinaia di programmi e per decenni ha condotto “Black Out”, su Radio2 il sabato e la domenica mattina. Ha pubblicato tanti libri, fra cui “Amare significa”, “Tutti possono arricchire tranne i poveri”, “Le braghe del padrone”, “Perdere la testa”, “Non contate su di me”, “Black Out”, “Quando la rucola non c’era”, “I cretini non sono quelli di una volta” e “Anche a costo di mentire”, “Gente per bene – Quasi un’autobiografia”.
I ricordi
«Vaime è stato uno dei più grandi autori di varietà, dal gusto straordinario. Abbiamo trascorso insieme giornate, anni in cui ci siamo voluti tantissimo bene. Per me è complicato dire quello che vorrei dire. È una gigantesca perdita, personalmente, per la sua famiglia, per i suoi amici, per lo spettacolo». Con queste parole Fabio Fazio ha reso omaggio, in diretta domenica sera a Che tempo che fa, all’autore scomparso. In studio anche Enrico Brignano, che ha citato l’esperienza della commedia musicale “Evviva! ”, scritta da Vaime e Iaia Fiastri: «Lo ricordo con affetto – ha detto l’attore – e ringrazio Dio di avermi dato l’opportunità di averlo conosciuto». «È morto uno dei miei più cari amici, abbiamo lavorato insieme vent’anni – sospira Maurizio Costanzo ricordando Enrico Vaime –. Stava male da un po’, almeno da un paio di anni: sono sempre rimasto in contatto con la famiglia, con la moglie, l’ho sentito l’ultima volta quindici giorni fa. Che dire? Mi sento più solo, mi pare una trincea... Mercoledì inizierò la nuova puntata del Costanzo show dedicandola a lui». «Io ed Enrico Vaime siamo stati molto amici: l’ho conosciuto all’inizio della sua carriera, che si è sviluppata contemporaneamente alla mia, ci frequentavamo anche in famiglia», così Pippo Baudo rende omaggio al grande autore. «Era nel gruppo con Italo Terzoli e Marcello Marchesi, una grande squadra che ha fatto grande la Rai», sottolinea. «Ricordo che Marchesi diceva sempre: se una cosa non piace a Vaime, non fatela. Ha lasciato il segno nell’intrattenimento radiofonico e televisivo, ma anche teatrale». E in una nota di Viale Mazzini: «Mancherà la leggerezza sapiente densa di contenuti e di cultura, che costituiva il suo modo disincantato ed elegante di guardare alle cose, sempre spingendosi oltre per creare, inventare, innovare». —
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