Delitti quasi perfetti Avvocati analizzano gli errori commessi in tre celebri processi
L’iniziativa è promossa anche dall’Università di Ferrara «Decisivo il ruolo dei media nell’influenzare le persone»
L’Università di Ferrara promuove fra i propri studenti l’interessante ciclo di seminar (gratuiti), organizzati dall’avvocato Alessandra Pepe di Meditatesi (start up di istruzione e formazione) e dagli avvocati di Diritto al Punto. Si tratta di un podcast che ha l’obiettivo di rendere il diritto più fruibile per tutti e ha come titolo “Delitti quasi perfetti”, poiché saranno dedicati alla “Prova nel processo penale”. Si tratterà di tre incontri, in occasione dei quali saranno affrontati tre casi giudiziari, noti per la complessità del quadro probatorio e per gli errori commessi durante la fase investigativa, casi che hanno suscitato interesse a livello nazionale e internazionale.
Al termine del ciclo di seminari è previsto il rilascio di un certificato di partecipazione, ma le facoltà hanno deciso di assegnare anche dei crediti formativi ai partecipanti.
E la partenza, domani alle 18, è con uno dei casi più celebri a livello mondiale, perché saranno passati in rassegna i tratti salienti del processo a carico di O.J. Simpson, storico campione di football americano, accusato di duplice omicidio ma alla fine assolto, iniziando una carriera di attore e protagonista della televisione. Moderato dalla stessa Pepe, partecipano gli avvocati Giandomenico Sità, Cristina Trocker, Cosimo Pagnini, Benedetta Latini e il dottor Alberto Ricasoli Firidolfi. «Viene riposta particolare attenzione al tema che ha mantenuto più che vivo il clamore mediatico, ossia la discriminazione razziale, per poi soffermarsi sull’analisi dell’impostazione processuale americana e sul ruolo della giuria, tracciando i caratteri discretivi col processo penale italiano», dice Pepe.
GLI ALTRI SEMINARI
L’8 aprile sarà dedicata all’omicidio di Meredith Kercher e al lungo iter giudiziario. Il caso postula la riflessione su diversi istituti del diritto penale e processuale, quali il giudizio controfattuale ex post, teoria della condicio sine qua non, teoria della causalità adeguata, nesso di causalità. «Non ci si potrà, peraltro, esimere dall’approfondimento delle prove concretamente prodotte in giudizio come il gancetto del reggiseno e le prove informatiche di dubbia attendibilità, la qual cosa ha poi condotto all’epilogo che noi tutti conosciamo».
Infine, il 15 aprile incontro dedicato al celebre “Delitto di Cogne”, e nel quale saranno esaminati i fatti, a partire dalla prima chiamata della Franzoni al 118. «Il caso impone di analizzare la fase delle indagini, per questo ci si soffermerà sul luminol, su come si usi e quale sia la sua valenza all’interno di un processo penale. Interessanti saranno anche le riflessioni che si faranno sull’ingresso di Carlo Taormina come legale difensore della Franzoni e sui processi per frode processuale, a causa delle dubbie “nuove prove” venute allo scoperto in seguito alle indagini difensive», aggiunge.
Altro aspetto a cui sarà data evidenza nel corso dei tre incontri è il ruolo dei media nei processi di maggiore risonanza: «Sono ovviamente tre casi che hanno avuto notevole seguito ed è chiaro che giornali e televisioni influenzano i processi, spingendo a parteggiare per una o l’altra parte. E il caso di O.J. Simpson è tuttora fra i più studiati a Giurisprudenza, proprio per approfondire il caso di ragionevole dubbio».
Molte le adesioni già arrivate, tanto che gli organizzatori stanno pensando a un nuovo ciclo di seminari, sempre in accordo con il Centro studi giuridici Sances ed Elsa Lecce. —
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