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Da Pontelagoscuro alla Patagonia: «Le radici sono nel vento»

Da Pontelagoscuro alla Patagonia: «Le radici sono nel vento»

Horacio Czertok è tornato in Argentina con il suo spettacolo su Don Chisciotte

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Pontelagoscuro Non una semplice tournée ma un ritorno a casa. Horacio Czertok, attore e regista teatrale, pilastro del Teatro Nucleo, ha portato in Argentina e in Patagonia “Contra Gigantes”, spettacolo liberamente ispirato al “Don Chisciotte” di Cervantes, che sarà proposto anche domenica alle 19.30 al teatro Cortazar di Pontelagoscuro (via della Ricostruzione, 40) nell’ambito di Totem Scene Urbane. Il festival si svolgerà da venerdì a martedì. Programma completo su totemsceneurbane.it.

L’esperienza «Sono stato spesso negli ultimi anni in Argentina ma questa volta è stato diverso. Gli organizzatori di Patagonia Teatro, festival che punta a portare il teatro laddove il teatro non arriva, si sono ricordati che una cinquantina d’anni fa iniziai il mio percorso proprio da quelle parti e così – racconta Czertok – mi hanno contattato e proposto di tornare». Un momento sicuramente intenso e toccante per l’attore argentino d’origine e italiano per scelta.

«Lo spettacolo – prosegue – è una riflessione sui giganti che Don Chisciotte sceglie di combattere. Perché Cervantes ha individuato nei mulini i mostri da sconfiggere? Cosa voleva raccontare e cosa ci racconta oggi?». In “Contra Gigantes” c’è anche un coinvolgimento diretto del pubblico. Gli spettatori sono chiamati a vedere e immaginare ciò che non c’è. «Sono anni che leggo quest’opera e più la studio e più scopro dettagli e spunti di riflessione». A Buenos Aires poi il regista, da sempre attento al rapporto tra teatro, habitat e comunità, ha parlato dell’importanza degli spazi urbani e del dialogo tra cultura e quartieri.

Non è un caso che da dieci anni a Pontelagoscuro Totem coinvolga gli abitanti del territorio. «Il rapporto tra la comunità e i nostri progetti è un dramma in più atti, un po’ come la vita. Il pubblico – dice – è libero di assistere ai nostri spettacoli e anche di andarsene se ritiene, l’importante è dare vita ad un confronto e aprirsi». Ecco perché nel corso dell’estate la compagnia del Nucleo ha partecipato a Ersa (Emilia-Romagna scena aperta), per portare spettacoli e momenti di incontro anche nei paesini dove le compagnie normalmente non arrivano.

Radici «L’anno prossimo torneremo in Argentina, con l’Istituto di cultura italiana a Buenos Aires stiamo già lavorando ad una tournée». Poi conclude: «In Patagonia ho ritrovato un pubblico variegato. La maggior parte degli abitanti sono figli di emigrati, persone scappate da un’Europa in fiamme a cavallo tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Tantissime etnie si incrociano e si intersecano in quella parte di mondo, mi sono sentito a casa. Le radici sono nel vento. È stato entusiasmante».

Samuele Govoni