La Nuova Ferrara

Arte

Le opere di Bottoni e Nardi in mostra a Ferrara

Le opere di Bottoni e Nardi in mostra a Ferrara

Dal 5 luglio al 26 dicembre i dipinti degli artisti in parete nelle sale del Castello Estense

04 luglio 2024
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Ferrara Dal 5 luglio al 26 dicembre le sale del piano nobile del Castello Estense ospitano due nuove mostre organizzate dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara: “Maurizio Bottoni. Eterna pittura” e “Antonio Maria Nardi. I colori della vita”.

La prima, curata da Vittorio Sgarbi, presenta al pubblico oltre cinquanta dipinti di Maurizio Bottoni, uno dei più noti e apprezzati interpreti della figurazione contemporanea a livello europeo. 

La prima mostra

Milanese, classe 1950, Bottoni frequenta, giovanissimo, Giorgio de Chirico, che lo incoraggia a ritornare “al mestiere. Colto e raffinato, Bottoni affronta con spiccata intelligenza compositiva e formale i generi del ritratto e della natura morta come pure i soggetti sacri. Celebra il grande spettacolo della natura nella serie dedicata agli animali e nei dipinti di paesaggio, vedute che trasmettono un senso di grandezza e potenza smisurata. Allo scorrere inesorabile del tempo accennano le foglie consumate, i gambi afflosciati dei fiori e le sfere dei soffioni che si dissolvono nei suoi rigogliosi brani di vegetazione; mentre la caducità della vita umana e la vanità delle cose terrene sono evocate dalle opere dove sono protagonisti teschi e scheletri. 

La seconda mostra

La seconda mostra, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Pietro Di Natale e Vasilij Gusella in dialogo con l’Archivio Antonio Maria Nardi di Roma, presenta al pubblico oltre settanta opere – tra dipinti, disegni a china e acquerelli – di Antonio Maria Nardi, al quale, già nel 1997, in occasione dei cent’anni dalla nascita, avvenuta ad Ostellato, venne dedicata una personale al Museo dell’Illustrazione di Ferrara.

Nardi frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si diploma nel 1916, ottenendo il “Premio del Ministero” per un viaggio d’istruzione che tuttavia non svolge perché viene chiamato alle armi. Uomo di profonda fede, esegue innumerevoli murali e quadri chiesastici caratterizzati da un classicismo senza tempo dapprima in Italia (a Bologna e dintorni, nel Rodigino, in Trentino e nel Cadore, e pure in Umbria) e in Svizzera, poi in Brasile, dove abita e lavora con successo dal 1949 al 1965: le numerosissime e impegnative commissioni religiose gli valgono il titolo di commendatore dell’Ordine di San Silvestro papa conferitogli da Paolo VI nel 1964. 

Parallelamente alle commissioni pubbliche Nardi coltiva, per tutta la vita, la pittura “da cavalletto”, partecipando a numerosissime occasioni espositive (tra i vari riconoscimenti conviene ricordare il quinto posto alla seconda edizione del premio Cremona del 1940). Rifiutando le proposte delle avanguardie, rimane sempre fedele a una figurazione realistica che affronta nei generi tradizionali, dal ritratto al nudo muliebre alla scena di genere e di conversazione, sino alla natura morta e al paesaggio. Di questa produzione racconta la retrospettiva Antonio Maria Nardi. I colori della vita allestita al Castello Estense, che ripercorre tutti i momenti della prolifica carriera del maestro.