Mesola, la scrittrice Cristina Biolcati con "Doppia promessa" finisce sui gialli Mondadori
Il racconto ha conquistato un premio a Ravenna. La gioia dell'autrice: Amo questo genere e anche spy-story. Bello uscire in cartaceo, e il meglio deve venire"
Mesola A settembre il suo racconto “Doppia promessa” avrà l’onore di essere pubblicato in calce a “Capro espiatorio” di Robert Finnegan, il romanzo dalla collana “Il Giallo Mondadori” per il nono mese di questo 2024. In pratica “l’olimpo” editoriale della giallistica italiana dedicata ai generi noir e poliziesco e pubblicata dalla Arnoldo Mondadori Editore per la prima volta nel 1929.
L’uso del termine “giallo” nella lingua italiana deriva dal nome e dal colore caratteristico delle copertine della collana diretta attualmente da Franco Forte. In pratica i gialli Mondadori sono “i gialli” per antonomasia per i lettori italiani. Questo illustre diritto la mesolana Cristina Biolcati, da anni trapiantata a Padova, lo ha conquistato vincendo lo scorso 3 novembre l’edizione 2023, la 21esima, del concorso “GialloLuna NeroNotte”, il festival del giallo e del noir italiano di Ravenna.
Nata a Mesola 53 anni fa e figlia dell’apprezzato e indimenticato medico di base Valberto Biolcati, Cristina ha frequentato le scuole dell’obbligo nel paese natìo poi il liceo linguistico ad Adria e quindi la facoltà di Magistero all’Università di Ferrara, dove si è laureata. Nel 1995 si è sposata e trasferita nella città veneta dove vive attualmente. Ha fatto della scrittura, che è la sua passione, anche la propria attività. «Ho sempre avuto la passione per la lettura – ci racconta Cristina –, senza la quale per me non si può imparare a scrivere, e per la scrittura e mia cugina “Cele” mi ha iniziato alla lettura a 11 anni con “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman e “Il diario di Anna Frank”. Scrivevo dei racconti per intrattenere mia sorella Roberta e non avevo il coraggio di farli leggere ad altri, poi ho iniziato a scrivere poesie e a pubblicarle su Facebook quindi la mia passione si è trasferita alla prosa, in particolare al genere giallo. A partire dal 2017 ho pubblicato, esclusivamente in digitale con Delos Digital, il romanzo “Le congetture di Bonelli” e dodici racconti tra cui “Il suono delle sue ferite”, che ha vinto il premio “Garfagnana in giallo” nel 2022 nella sezione “Nero Digitale”».
L’essere arrivata a pubblicare con Mondadori non è casuale perché Cristina ha alle spalle un’ampia attività editoriale che ha spaziato in vari “sottogeneri” del giallo. «Nel giugno del 2023 – riprende – ho pubblicato con Todaro Editore, sempre in formato e-book, il giallo storico “In grazia di Dio” nella collana “I gechi”. Il romanzo, ambientato nel 1822, è dedicato alla figlia di Lord George Gordon Byron, Allegra, che fu ospite del convento di San Giovanni a Bagnacavallo e dove morì a 5 anni di tisi. Su questa base storica ho innestato l’omicidio di una suora di clausura sul quale indagano l’ufficiale della gendarmeria pontificia Alfredo Casadio e il sottoposto Dante Graziani. Inoltre, vincendo il concorso “Storie Noir”, ho pubblicato l’e-book “Mama Monka” con la casa editrice Kubera”».
Ma la metamorfosi letteraria di Cristina continua perché di recente è approdata alla spy-story, genere storicamente targato Stati Uniti ma che trova vari scrittori ed estimatori anche nel nostro Paese. «Infatti nel maggio di quest’anno è uscito “Progetto Mercurio” nella prestigiosa collana “Spy Game”, sempre della Delos Digital, fondata da Stefano Di Marino e curata oraa da Andrea Carlo Cappi».
Una scrittrice sempre in evoluzione, la quale si occupa anche di recensioni per “MilanoNera”, il portale web dedicato al giallo e al noir, di Paolo Roversi. Ma perché proprio il giallo? «Ho sempre letto thriller e gialli, ho una mente logica e che crea intrecci, per la quale tutti i tasselli devono incastrarsi e tutto deve combaciare. Seguo due dogmi nella mia scrittura: il lettore non deve annoiarsi e non deve restare insoddisfatto da elementi che non trovino una spiegazione», ci spiega.
Insomma, il cerchio si deve sempre chiudere. Cristina ha altri progetti: «Intanto, aspetto il mio primo racconto in cartaceo che sarà appunto “Doppia promessa” con Mondadori, poi vorrei sperimentare nuovi campi come appunto la “spy-story” con un ritmo serrato e protagonisti che sono eroi ma mai antipatici. Continuo a partecipare a tanti concorsi letterari, come “Giallo Giaveno”, ma il meglio deve ancora venire».
Lorenzo Gatti
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