Ferrara, il Liberty torna a fiorire: Villa Melchiori rinasce a 120 anni
La fine dei lavori e un libro celebrano la costruzione il 30 luglio del 1904
Ferrara Il 30 luglio 1904 fu un giorno speciale per Ferrara. In quella data venne inaugurato il più bell’edificio in stile liberty della città: Villa Melchiori in Viale Cavour. Allora venne presentata alla cittadinanza con un evento pubblico che coinvolse numerosi giornalisti, artisti e notabili locali.Ora, a distanza di 120 anni, questa straordinaria dimora viene idealmente ripresentata, dopo un accurato restauro ad opera dello Studio Bosi, il cui titolare Marcello l’ha acquistata assieme alla moglie Maria Magdalena Machedon per farne la propria residenza. Per celebrare questa speciale ricorrenza, in omaggio a un luogo tanto caro a ferraresi e turisti che non mancano di scattare foto all’esterno dell’iconico cancello coi girasoli, si è deciso di pubblicare il libro "Villa Melchiori. Storia di un restauro a Ferrara", a cura di Lucio Scardino e Marcello Carrà, ingegnere che lavora nello studio con Bosi e noto artista, che uscirà proprio il 30 luglio. Il volume, riccamente illustrato, riporta vari testi sulla storia della villa, del suo progettista, ingegner Ciro Contini, sul recentissimo restauro, sulla nuova illuminazione interna ed esterna e sull’ampio giardino. A settembre, infine, libro e restauri verranno presentati alla cittadinanza con un pubblico evento, proprio come 120 anni fa. L’idea Con qualche giorno di anticipo è stato concesso a La Nuova Ferrara di entrare per la prima volta all’interno della residenza, per vedere i lavori quasi completati.
«Devo a mia moglie l’intuizione dell’acquisto che è venuta in piena pandemia - racconta Bosi - l’abbiamo acquistata nel 2020 e di lì a poco sono iniziati i lavori che sono durati tre anni, in stretta collaborazione con la Soprintendenza, con cui ogni scelta è stata concordata nei minimi dettagli, quelli tecnici e quelli architettonici, fino al colore e ai disegni della facciata».Un intervento che ha riportato all’antica bellezza uno dei maggior vanti della città. «Contini realizzò altre palazzine - scrive il Sindaco Alan Fabbri nella prefazione del libro - ma la villa di viale Cavour rappresenta per eccellenza l’Art Nouveau a Ferrara, biglietto da visita ripreso sui siti di tutto il mondo, è per noi quello che Gaudì è per Barcellona». Gli eleganti interni ora risplendono di pavimenti in marmo, lampadari di cristallo e porte vetrate.Per la ristrutturazione interna sono stati utilizzati materiali all’avanguardia nell’ottica della sostenibilità e impiantistica per il risparmio energetico. Ormai conclusa la villa, i prossimi interventi riguarderanno il parco circostante che verrà progressivamente ripiantumato e le 5 serre d’epoca, eredità dell’attività del primo proprietario. I coniugi Ferdinando Melchiori e Giuseppina Marchi, a inizio ’900, erano infatti importanti floricoltori, amanti del bello, e «tra i protagonisti della stagione locale del Liberty» come ricorda Scardino nel volume realizzato. Lo si apprezza dalle decorazioni in ferro battuto che caratterizzano la casa dal cancello, fino a finestre ringhiere e al maestoso ingresso a forma di corbeille floreale: oltre ai girasoli, rose canine e ibiscus. E i motivi vegetali si ripetono ovunque, nei fregi e nelle balaustre, come se tutta la casa, riflette Scardino fosse «anch’essa una creatura del giardino, nata dalla sua feracità in mezzo alla bellezza della vegetazione». E questo il gusto estetico i nuovi proprietari non vogliono abbandonarlo, annunciando che in alcuni ambienti saranno custodite opere di autori ferraresi, tra cui proprio Carrà, il cui disegno "I quieti costruttori" è anche diventato la copertina del libro. Ora che è rifiorita, Villa Melchiori può tornare a nascondersi tra le piante attorno, «in evoluzione e in dialogo con il giardino che la ospita», conclude Carrà.