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Cultura e spettacolo

Ferrara al Festival del Cinema di Locarno, Vasco Brondi nel nuovo film documentario di Paolo Cognetti

Samuele Govoni
Ferrara al Festival del Cinema di Locarno, Vasco Brondi nel nuovo film documentario di Paolo Cognetti

Il cantautore ferrarese ha composto la colonna sonora di “Fiore Mio”, che verrà presentato alla kermesse cinematografica in Svizzera

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Ferrara «Per la prima volta mi sono dedicato a una colonna sonora. De André diceva che la musica per lui continuava a essere un tram per portare in giro le parole, questa volta mi sono dedicato solo a questo mezzo di trasporto lavorandoci finché non mi sembrava che anche senza parole queste musiche potessero parlare, dirci qualcosa. Non vedo l’ora di condividerlo con voi».

Con questo messaggio Vasco Brondi, cantautore ferrarese, ha annunciato la sua partecipazione a “Fiore mio”, film documentario di Paolo Cognetti che sarà presentato al festival del cinema di Locarno. Brondi per “Fiore mio” ha scritto la colonna sonora e “Ascoltare gli alberi”, una canzone inedita che accompagnerà i titoli di coda. «Un film - ha aggiunto Brondi - sulla vita in alta montagna in questi anni, esseri umani e altri animali sotto il ghiacciaio del monte Rosa che si sta sciogliendo. Grandi incontri, canti e silenzi».

Come ha affermato lui stesso, è la prima volta che si dedica a una colonna sonora (anche se nel 2011 aveva scritto “Un campo lungo cinematografico” utilizzata da Daniele Gaglianone per i titoli di coda di “Ruggine”). Tra Brondi e Cognetti non c’è solo reciproca stima, c’è anche una grande amicizia nata sotto la stella della musica, dei libri e del rapporto con la natura e con sé. Nel film “Le otto montagne” lo scrittore, autore del libro omonimo, compare in una scena mentre in un locale di Milano canta una strofa di “Quando tornerai dall’estero”, una delle canzoni simbolo di Brondi.

A Locarno Il film sarà presentato il 6 agosto alla kermesse cinematografica e arriverà in sala il 25, 26 e 27 novembre. Cognetti torna nello scenario alpino de “Le otto montagne”, questa volta per un documentario che racconta il monte Rosa attraverso paesaggi mozzafiato e incontri con chi nella montagna ha trovato, prima che una casa, un vero e proprio “luogo del sentire”.

Protagonista del racconto cinematografico è il tema più viscerale della poetica di Cognetti, quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario “Sogni di Grande Nord” diretto da Dario Acocella, per cui ha seguito le tracce del Christopher McCandless di “Into the Wild” negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Cognetti (tornato in libreria con “Giù nella valle” per Einaudi) si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna.