“Senza fiato”, il cortometraggio girato a Comacchio arriva al cinema
Martedì la serata evento a Comacchio: «Sarà una grande festa per tutti»
Comacchio Il sogno si avvera per Gianluca Ferroni che, martedì alle 19 e alle 20.15, al Cinepark di Comacchio mostrerà i frutti della sua fatica cinematografica: il cortometraggio “Senza fiato” per la regia di Max Cavalieri e distribuito da Siberia Distribution di Roma. Giovane attore diplomato alla scuola d’arte cinematografica Florestano Vancini di Ferrara (oggi Blow-up Academy), Ferroni è anche ideatore e protagonista della pellicola che tratta di uno scontro generazionale: «Il tutto nasce nel 2020 quando sono tornato tra le mura domestiche e lì mi sono imbattuto nelle diatribe genitoriali dove, nel pieno del percorso accademico, (Gianluca aveva deciso di diventare un attore, ndr) mio padre mi ha spinto nel desiderio di proseguire la generazione di pescivendoli portando avanti la sua pescheria di Ferrara, in attività da 38 anni. Per rispondere a questo ho deciso di dare forma a tutta quella rabbia con un’opera».
Da lì a un anno Gianluca si diploma all’accademia e decide di riprendere in mano il progetto coinvolgendo alcuni amici. L’idea, però, si scontra quasi subito con il problema del budget: troppo basso per ambire a qualcosa di più grande di un trailer. Ma la forza dei sogni è più grande e così, aperta una campagna di raccolta fondi su una piattaforma online, i ragazzi riescono a raccogliere 13.500 euro, necessari a coprire tutte le spese (vitto e alloggio della troupe, noleggio attrezzatura professionale da un service di Milano), fino all’effettivo set sul territorio composto da oltre 20 professionisti. Le riprese si svolgono in un’ex pescheria riqualificata e nel maggio di quest’anno viene stretto l’accordo con Siberia Distribution. «Martedì oltre al corto mostreremo il backstage, ci saranno la consegna di locandine e magliette agli sponsor che hanno aderito all’opera, le interviste al cast e appenderemo la locandina tra le bacheche della biglietteria del cinema. Il mio sogno era anche quello di affiancare la mia opera a tutte quelle fatte sul territorio». Lo scopo del corto non è solo raccontare una storia comune in molte famiglie ma anche quello di valorizzare i luoghi in cui si svolgono i fatti raccontati, facendoli riscoprire e mostrando le peculiarità e i cambiamenti che li hanno attraversato. Infatti, “Senza fiato”, è già stato presentato a vari festival riscuotendo consensi e presto potrebbe anche valicare i confini nazionali per approdare in Spagna. Ma cosa ne ha pensato il vero protagonista della pellicola, ovverosia Giuseppino (detto Luca) il padre di Gianluca? «Io gli ho fatto una promessa: avremmo visto il cortometraggio assieme quando sarebbe andato al cinema. Delle riprese non ho guardato nulla affidandomi in toto al regista. La prima visione per me è stata al Ferrara Film Festival di fianco a mio padre. Lì sono stato travolto da una montagna di emozioni. La cosa che più mi ha soddisfatto è il fatto che mi abbia detto di essersi rivisto dato che ho interpretato lui quando aveva 20 anni». Uno scontro con il padre del padre, raccontato attraverso gli occhi del figlio, per far riflettere sulla doverosa e praticamente obbligata prosecuzione dell’attività di famiglia e l’abbandono dei propri sogni e ambizioni. «Mi piacerebbe portare questa storia anche a teatro: il contatto diretto con il pubblico è fondamentale, dà una percezione immediata delle emozioni in sala».