Al cinema c’è “Fiore mio”, il film di Cognetti con musiche di Brondi
Dal 25 al 28 novembre all’Apollo e da Notorious a Ferrara
Ferrara Da questa sera a mercoledì arriva nei cinema “Fiore mio”, il film documentario di Paolo Cognetti con la colonna sonora di Vasco Brondi. L’opera, presentata in anteprima al festival del cinema di Locarno, sarà proiettata oggi e domani all’Apollo Cinepark (via del Carbone) alle 19.15 e da Notorious (via Darsena) da oggi a mercoledì alle 21.30.
Protagonista di “Fiore mio” è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna che l’autore ha esplorato anche nel documentario “Sogni di Grande Nord” diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le tracce del Christopher McCandless di “Into the Wild” negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua montagna: il Monte Rosa, un luogo geografico ma soprattutto un luogo della comprensione di quanto abbiamo intorno. Nel suo viaggio sul Monte Rosa Cognetti non è solo. Con lui ci sono il direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set de “Le otto montagne” e che firma anche la fotografia di “Fiore mio”, e le persone incontrate durante questo viaggio. Come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d’Ayas, di cui conosce ogni luogo e custodisce la memoria.
Ci sono Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi. E ancora ci sono Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa. C’è il silenzioso e tagliente Sete, sherpa d’alta quota che ha scalato tre Ottomila - Everest, Manaslu e Daulaghiri - e si divide tra Italia e Nepal: lavora qui d’inverno, mentre in autunno e in primavera fa la guida per i trekking in Himalaya, dove ha moglie e figli. E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate. A chiudere il viaggio la presenza preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione al lavoro su un’intera colonna sonora, appena uscita per Carosello Records col titolo “Ascoltare gli alberi”.
Anticipato dagli inediti “Ascoltare gli alberi”, scritto da Vasco Brondi per i titoli di coda del film, e “3000 metri” e contenente il brano “Tornare a casa” che vede la partecipazione straordinaria, per testo e lettura, di Paolo Cognetti, l’album rappresenta un esordio condiviso sia per il cantautore, che si è cimentato per la prima volta nella scrittura delle musiche originali di un film, sia per lo scrittore, che mai prima d’ora aveva prestato la sua voce per un brano. «Questo film - ha detto Cognetti - non parla di come possiamo salvare la montagna. Parla di come la montagna potrebbe salvare noi».