Parte il Festival di Factory Grisù, a Ferrara quattro giorni speciali tra autori e libri
Da domani un viaggio fra novità editoriali, esposizioni fotografiche, tavole rotonde, letture teatrali e concerti en plein air. “Chiavi di volta” è il tema di questa terza edizione – Il programma
Ferrara Non dare mai i libri per scontati, imparando a sceglierli con cura, poiché tramite le righe di ieri si scrivono le prospettive di domani. È questo il motivo per cui il Consorzio Factory Grisù (in via Poledrelli a Ferrara), grazie a un’associazione di nuova forgia, ospita un “Festival delle parole” che a Ferrara mancava da almeno un decennio. Da giovedì a domenica si tiene la terza edizione di Grisù 451 con presentazioni di novità editoriali, tavole rotonde, e
s posizioni fotografiche, letture teatrali e concerti en plein air, prendendo come monito e come stimolo al contempo il fatidico numero di Bradbury, che evoca le fiamme della censura e della resistenza culturale. Il festival, inoltre, è appena entrato nella Rete Pym e ne condivide il tema designato annualmente, “chiavi di volta” per il 2025, reso dall’illustrazione che Giulia Neri ha realizzato per il manifesto: una donna si staglia su una pila di libri e, con convinzione, brandisce un’enorme stilografica che innalza oltre il suo sguardo sporca di inchiostro rosso, acceso. Se la penna risulta il baluardo di un’identità individuale che si eleva a collettiva, l’inchiostro ne simboleggia la conquista attraverso la ricerca del pensiero che cola su una copertina e sagoma un cuore, testimoniando amore e speranza nella lettura.
Chiavi di volta
«La vera “chiave di volta” di una rassegna letteraria – afferma il direttore artistico Paolo Panzacchi – deve necessariamente essere l’equilibrio fra grandi autori, compresi tributi doverosi alla tradizione, solidi esordi e incontri che sappiano muovere opinioni e generare dibattito, per la crescita immaginativa del territorio di appartenenza. Abbiamo composto un programma cercando forme d’arte e di comunicazione sempre diverse, con attenzione particolare all’inclusività e la volontà di spaziare tra generi letterari e di espressione distanti tra loro. In tre sole edizioni abbiamo avviato un premio letterario, dieci summer reading e tre bookclub durante l’intero anno, oltre a collaborare con il Ferrara Buskers Festival».
Oltre al patrocinio della Regione Emilia-Romagna, e alla partecipazione dei Comuni di Ferrara e di Portomaggiore, la manifestazione ha ricevuto il supporto di svariate realtà economiche e sociali, così Emil Banca, AEsthe Medica, Assicoop Modena&Ferrara, Bibliogram, Coop Alleanza 3. 0, Distillerie Mantovani, Hangar Birrerie, Cna Ferrara, It Care; senza tralasciare che la quattro giorni avrà una libreria dedicata, allestita da Librerie.coop.
Il programma
Se domani (giovedì 10 aprile), alle 19, Adele Ghirri con Michele Ronchi Stefanati inaugurerà il festival raccontando il Viaggio in Italia (Quodlibet, 2024) di suo padre, Luigi Ghirri, Gianni Leone ed Enzo Velati, alle 21, Simone Tempia presenterà l’ultimo dialogo di Vita con Lloyd. Il giardino del tempo (Rizzoli, 2024), insieme ad Alberto Petrelli.
Venerdì alle 18 sarà la scrittrice Eliselle a introdurre due novità OvePossibile, Sul corpo del diavolo (2024) di Fernando Coratelli e Lo scambio (2023) di Alessandro Zannoni. «Continuare a essere parte di Grisù 451 e presentare due autori che apprezzo è per me una gioia immensa – aggiunge Eliselle –. Ogni anno vedo crescere non solo il numero di partecipanti, ma anche l’energia e la passione che si respirano tra gli ospiti e il pubblico. Questo evento è una dimostrazione concreta di come la cultura possa creare connessioni profonde e durature». A seguire, alle 19.30, Martina Faedda con La vita profonda (Nottetempo, 2024) e Marta Lamalfa con L’isola dove volano le femmine (Neri Pozza, 2024) discuteranno di “esordire oggi”, moderate proprio da Panzacchi. Infine, alle 21.30, Riccardo Falcinelli illustrerà il suo folgorante Visus (Einaudi, 2024) con Marcello Bardini.
Ad attraversare il noir psicologico La torre d’avorio (Neri Pozza, 2024) sarà Paola Barbato con Anemone Ledger, sabato alle 16.30. Invece, alle 17.30 Federico Riccardo e Simone Sciamé, fondatori di “Topsy Kretts”, dialogheranno intorno al cosmo di un racconto con alcune firme della rivista: Stefano Bonazzi, Martina Draft, Debora D’Addetta e Nicole Trevisan. Alle 18.30 Niccolò Zancan aprirà L’antologia degli sconfitti (Einaudi, 2024) per la platea in ascolto. Alle 19.30, Claudia Grande ed Ella Marciello tratteranno il “Copywriting fra genere e letteratura”, con la moderazione di Vittoria Gualandi. Dulcis in fundo, alle 21 Antonella Lattanzi con Cose che non si raccontano (Einaudi, 2023), Beatrice Salvioni con La Malacarne (Einaudi, 2024) e Giulia Siviero con Fare femminismo (Nottetempo, 2024), indagheranno la figura femminile in letteratura, con la moderazione di Amelia Esposito.
Domenica, dopo l’attesa premiazione, alle 17.30 emulando la buona pratica del confronto tra panorami distanti della Rete Pym, Paolo Panzacchi orchestrerà una tavola rotonda fra manifestazioni culturali che si trovano a relazionarsi con le aspettative degli enti coinvolti, le esigenze di chi abita i territori, nonché la deriva schiacciante dell’intrattenimento odierno: dibatteranno in merito Rebecca Bottoni del “Buskers Festival”, Lorenzo Sartori del “Festival Inchiostro”, Marco Belli di “Elba Book Festival” e Amelia Esposito de “Il tempo delle donne”. «È un festival corale “Il tempo delle donne” – specifica Esposito – che da dodici anni esplora il mondo femminile in ogni sua sfaccettatura, con particolare attenzione alla parità di genere, alla violenza, all’indipendenza economica, all’emancipazione. Quest’anno il palinsesto si focalizzerà sul tema dei diritti conquistati e che adesso sembrano essere a rischio; dunque l’importanza di difenderli e di non perdere terreno. La manifestazione, che si terrà nel contesto della Triennale di Milano a settembre, vuole altresì essere uno spazio dove le donne e le loro idee possano fiorire, con un’attenzione particolare alle più giovani». Alle 18.30 riflettori sull’ultimo romanzo della quattro giorni, La montagna nel lago (Giunti, 2024) di Jacopo De Michelis, prima del gran finale col concerto di A bad day, duo formato da Egle Sommacal e Sara Ardizzoni, tratto direttamente dall’album Flawed.
Rete Pym
Crescono le manifestazioni e gli eventi iscritti a Rete Pym, nata fra operatori culturali con formazioni e professionalità complementari per promuovere la lettura quale strumento di benessere individuale e sociale. Non solo, da sempre la Rete aiuta la piccola e media editoria indipendente, nonché le espressioni culturali associative dei territori di appartenenza, specialmente se periferici. Dopo Elba Book, la Fiera del Libro di Iglesias, Giallo Garda e le Officine Wort di Milano, che l’hanno costituita nel 2019, si sono aggiunti la rassegna Una Scontrosa grazia di Trieste e il Festival Grisù 451. “Chiavi di volta” è il tema concordato che caratterizza i palinsesti di ogni singola iniziativa nel corso del 2025. «Lo abbiamo scelto per sublimare la sedimentazione architettonica che dà un’identità riconoscibile a città e paesi – conferma Marco Belli di Grisù 451 –, mantenendo sotto gli occhi di tutti i nessi fra passato e presente e scongiurare qualsiasi forma di revisionismo o negazionismo storico. In architettura la chiave di volta è l’elemento centrale che permette all’intera struttura di reggersi. Allo stesso modo, nel contesto culturale e letterario, rappresenta l’elemento portante di idee, progetti e movimenti; i concetti fondamentali che, come la pietra che chiude e sorregge l’arco, danno senso all’intero sistema». La Rete si allarga, dunque, con presìdi attivi in cinque regioni che lavorano su spunti comuni e sulle fragilità spesso taciute, per alimentare una coscienza critica condivisibile e mai divisiva.