Cento, il Guercino è tornato a casa. La Pinacoteca c’è
Sabato l’apertura a 11 anni dal terremoto. «Museo di respiro europeo, va promosso»
Cento L’Angelo indica la Vergine al committente dell’opera, che dall’angolo in basso a destra della tela, a sua volta, guarda complice gli spettatori. «Sono questi gli espedienti pittorici con cui l’artista riesce a toccare le nostre corde più profonde», spiega il direttore della Pinacoteca Civica di Cento, Lorenzo Lorenzini, davanti alla magnifica Madonna della Ghiara, una delle 120 opere della rinata Civica Pinacoteca “Il Guercino” che sabato alle 11 torna ad accogliere il pubblico dopo undici anni di chiusura a causa del terremoto.
«Se il Guercino fosse qui, lo ringrazierei e gli direi “Bentornato a casa”– ha esordito il sindaco Edoardo Accorsi, sottolineando «uno dei momenti più felici di questa giovane amministrazione, frutto del lavoro silenzioso e costante di tantissime persone che hanno contribuito a questo risultato, e che ringrazio». Ritrovare la Pinacoteca, per i centesi «significherà riscoprire la loro identità culturale, in modo rinnovato, ma il museo che torna a vivere oggi dovrà essere un luogo di tutti». Anche per questo «come regalo di Natale abbiamo deciso che fino al 7 gennaio l’ingresso sarà gratuito per centesi e non».
Recuperato uno dei luoghi simbolo della cultura cittadina, «ora l’obiettivo è far sapere all’Europa e al mondo che a Cento c’è la massima concentrazione delle opere di questo grande artista – è intervenuto l’assessore regionale alla Cultura Mario Felicori – È un compito gigantesco, e se da un lato mi conforta l’esempio della Pinacoteca di Bologna che ha lavorato sistematicamente per valorizzare il proprio patrimonio, dall’altro mi spaventa la nostra scarsa propensione, a livello regionale, a concentrarci sull’essenziale, a impegnarci tutti insieme su singoli obiettivi. La Regione qui, oggi, si impegna a promuovere questo museo, l’obiettivo è creare un sistema regionale del Guercino».
Un obiettivo ben presente nell’agenda dell’amministrazione comunale, ha concordato l’assessora alla Cultura e al Turismo di Cento, Silvia Bidoli, illustrando l’intenso weekend di appuntamenti organizzato in vista dell’inaugurazione, per far conoscere la Pinacoteca ai visitatori. «La città sta riacquistando fiducia, dopo quei 20 secondi che ci hanno portato via tutto, e si percepisce un grande entusiasmo generale. È stata rivista completamente l’immagine della Pinacoteca, con un nuovo brand, un sito internet rinnovato e la presenza social su Facebook e Instagram. La Pinacoteca sarà un organismo vivo, aperto a tutti, e accessibile al 100 per cento anche alle persone con disabilità».
I lavori di recupero strutturale post sisma, al netto dei tempi tecnici per la progettazione, sono durati poco più di due anni: «possono sembrare tanti, ma non è così, trattandosi di un immobile storico come questo, non pensato per resistere a un evento sismico», ha precisato Beatrice Contri, dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Cento. L’intervento è stato affidato dal Comune allo studio bolognese Open Project ed è stato realizzato grazie a un finanziamento di quasi 3 milioni di fondi ricostruzione post sisma della Regione Emilia Romagna e un contributo ministeriale di 988.900 ottenuto tramite il Fondo Cultura 2021. In questo modo, ha spiegato ancora Contri, è stato possibile portare a compimento i due capitoli dell’intervento: i lavori strutturali e l’allestimento museale, con la riqualificazione degli spazi interni. Il tutto in collaborazione con la Sovrintendenza, per un recupero rispettoso del fabbricato.
Una rinascita perseguita «attraverso la cura delle pietre – ha aggiunto Francesco Conserva, vicepresidente di Open Project – e che ci conferma quanto sia importante non trascurare la cultura italiana del restauro».
Ma se il contenitore riapre in una veste rinnovata, anche il contenuto “rilancia” con un patrimonio «ampliato grazie alla grande generosità di enti e privati che hanno donato o dato in deposito opere importanti per arricchire il percorso espositivo, rendendo la Pinacoteca “Il Guercino” un museo alla pari con realtà di livello nazionale», ha rivendicato il direttore Lorenzini, curatore del percorso espositivi insieme a Elena Bastelli, dei Servizi Culturali del Comune di Cento Il museo si sviluppa «in due sezioni distinte: al pianterreno tutto ciò che è successo a Cento prima e dopo il Guercino, ripercorrendo la storia della città attraverso le sue opere; al piano superiore il Guercino e la sua scuola, la sua bottega che di fatto coincideva con la sua famiglia».
Un apporto fondamentale, nell’implementazione del patrimonio della Pinacoteca, è arrivato dalla Fondazione Caricento e da Banca Credem. «Non potevamo non assicurare il nostro sostegno», ha osservato Raffaella Cavicchi, presidente della Fondazione che ha portato una “dote” di nove opere, tra cui appunto la Madonna della Ghiara. Importante anche l’apporto di Credem, con 6 capolavori (tra cui il Matrimonio mistico di Santa Caterina), come ha specificato la curatrice delle collezioni d’arte dell’Istituto, Odette D’Albo, annunciando anche la riapertura alle visite di Palazzo Rusconi.
Insieme alla Pinacoteca trova nuova linfa il Centro Studi Internazionali Il Guercino e che proprio in via Matteotti 16 ha ora la sua sede. Nato nel 2017 all’interno dei Servizi Culturali «ha l’obiettivo di accompagnare le iniziative culturali con attività di studio e ricerca, partendo dal territorio», ha detto la presidente Valeria Tassinari, presidente e componente del Direttivo insieme a Lorenzini e al dirigente dei Servizi Culturali del Comune, Mauro Zuntini.
Partner di valore del progetto anche le associazioni imprenditori centesi per la Cultura e Amici della Pinacoteca, rappresentate da Cristina Fava: «Ci siamo sempre quando bisogna offrire alla città qualcosa di bello». l
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