La Nuova Ferrara

Ferrara

Occasione unica per le Pari Opportunità

Ilaria Baraldi*
Occasione unica per le Pari Opportunità

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Ferrara Si è aperta la nuova consiliatura: molti volti nuovi tra i banchi del Consiglio e nuovi innesti in giunta, con redistribuzione di alcune deleghe. La delega alle Pari opportunità è stata affidata all’assessora Angela Travagli. Non credo che a tale assegnazione sottenda un particolare pensiero del sindaco; ugualmente trovo interessante che la delega, solitamente abbinata a materie di ambito più “umanistico” (cultura, scuola, sociale), sia stata attribuita insieme alle deleghe al Personale e alle Politiche del lavoro. Ciò offre all’assessora Travagli un’eccellente opportunità: potrà anzitutto lavorare sul miglioramento delle condizioni della maggioranza delle persone dipendenti del Comune (il 74% del totale è di sesso femminile) implementando le opportunità di conciliazione vita e lavoro per uomini e donne. Potrà sperabilmente cominciare a lavorare sulla comunicazione interna, tra i vari settori, ed esterna, dell’amministrazione verso la città, aggiornando l’obsoleto linguaggio amministrativo per renderlo più aggiornato e quindi inclusivo.

 
Va ricordato inoltre che il questionario interno sul benessere organizzativo delle dipendenti e dei dipendenti del 2023 aveva dato esiti preoccupanti: solo il 39% della struttura aveva risposto; di questi, il 18% dichiarava di sentirsi oggetto di mobbing e il 7% oggetto di discriminazione. Il 69% (284 rispondenti) del campione era composto da donne: è pertanto facile ipotizzare che buona parte delle persone che si sentono discriminate o oggetto di mobbing siano donne. Anche qui il margine di miglioramento è ampio e ci auguriamo che l’assessora Travagli sappia coglierlo, lavorando per restituire all’amministrazione di Ferrara il clima in cui le e i dipendenti pubblici meritano di lavorare.

Può fare da rifermento l’ottimo lavoro svolto nell’ultimo anno dalla Consigliera di Parità della Provincia di Ferrara, che è riuscita in modo certosino a collegare enti e soggetti interessandoli delle diseguaglianze di genere, in particolare sugli effetti della violenza economica. Le politiche del lavoro, poi, se lette con la lente delle pari opportunità, suggeriranno azioni amministrative specifiche per un territorio in difficoltà rispetto al resto della regione e in controtendenza con i numeri delle altre province come numeri di occupati ma soprattutto come percentuale femminile sul totale, in calo negli ultimi due anni.

Oltre ad una collaborazione sempre più stretta con l’Agenzia regionale per il lavoro tramite il Centro per l’impiego di Ferrara, è indispensabile che l’amministrazione di Ferrara guidata dal sindaco Fabbri tenga conto del “Patto per il lavoro e per il clima - focus Ferrara” sottoscritto alla fine del 2021 dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune di Ferrara e dai Comuni della Provincia, da Unife, dalle associazioni di categoria, datoriali e sindacali, dagli ordini professionali. Ad oggi quel documento, nella sua declinazione locale, resta lettera morta: la sfida di una maggiore e migliore partecipazione delle donne al mondo del lavoro che colmi il divario occupazionale e salariale, oltre a rispondere ad una esigenza di equità potrebbe liberare energie e risorse utili a colmare un divario penalizzante anche per il capoluogo, tra i più colpiti da un calo demografico che richiede immediate azioni positive. 


Insistiamo nel suggerire l’adozione del bilancio di genere - ipotesi bocciata senza alcune discussione di merito dal precedente consiglio comunale - come strumento utile a programmare tutta l’azione amministrativa in ottica di genere. Molti comuni lo hanno adottato (oltre alla Regione Emilia Romagna) ed è una modalità utile di lavoro non riducibile ad un indirizzo pretestuoso o ideologico. Al di là delle ovvie differenze, si potrebbe guardare anche al Piano per l’Uguaglianza della città metropolitana di Bologna, che da 2 anni opera per contrastare le diseguaglianze di genere con progetti trasversali e mai occasionali.
Infine, dopo 5 anni di vuoto, è auspicabile che l’assessorato alla Pari Opportunità rilanci il tavolo Pico (Protocollo d’intesa per la definizione di azioni, strategie d’intervento e di contrasto all’omotransnegatività) affinchè l’amministrazione di Ferrara recuperi il ruolo centrale e proattivo necessario e non si limiti a fare da coordinatore del pur indispensabile lavoro delle associazioni.

*Portavoce donne democratiche di Ferrara e Responsabile Diritti della Segreteria Provinciale PD