Dandini parte da De André per dire che la natura è bella
Dai diamanti non nasce niente: libro green della conduttrice
Prendendo in prestito un verso della splendida canzone di Fabrizio De André, intitolata per l’appunto Dai diamanti non nasce niente, la popolare conduttrice televisiva Serena Dandini riesce a confezionare, con cura e delicatezza, un libro che spazia dalla sua storia d’amore con la natura e il giardinaggio, non sempre idilliaca, ad una immaginaria passeggiata sentimentale tra letteratura, film e viaggi. Il titolo è “Dai diamanti non nasce niente. Storie di vite e giardini” (casa editrice Rizzoli, “serie vintage”, pagine 326, euro 12.35, prima pubblicazione 2011). Si tratta di un libro godibile, rilassante e curioso che sa proiettare il lettore fra la praticità e la pazienza del giardiniere con consigli utili, sino alle vette della letteratura in compagnia di illustri autorità. Perché giardinaggio e bellezza sono collegati tra loro in una missione che è quasi “politica”.
Che ne sarebbe di noi se «i balconi e i giardini di tutto il mondo si unissero e rivoluzionassero con le loro sfumature di verde il grigiore delle città?». Esploderebbe la bellezza e nella bellezza siamo tutti più buoni e felici. Avete mai visto qualcuno arrabbiato nella pace di un bosco, estasiato dalle note di Chopin o incantato davanti ad un Botticelli? Il viaggio La bellezza salverà il mondo diceva il buon Dostoevskij e così l’autrice “tra storie di giardini e vita”, come recita il sottotitolo, passando da Alessandro il Grande a Monet, ci accompagna in un viaggio meraviglioso e spensierato. Troverete racconti divertenti ed interessanti di noti personaggi che mai avreste immaginato con le mani nella terra armati di guanti e cesoie. Seminare fa bene... Dandini vuole fare un omaggio alla natura e alla capacità umana di trasformare anche il terreno più arido in un luogo di bellezza e significato; un invito a seminare cura e passione, tanto nella terra quanto nella vita. “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” era il motto pacifista negli anni della guerra del Vietnam: mai quanto oggi queste parole sarebbero l’imperativo che potrebbe sconvolgere la storia. Staccate la spina e immergetevi in questa “giungla” di narrazioni per perdervi nella pace del giardino, memoria di quel paradiso che abbiamo perduto… o forse no?