La Nuova Ferrara

Agevolare il commercio, serve un altro passo

Agevolare il commercio, serve un altro passo

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La vera ricchezza di una città è il patrimonio di relazioni umane ed economiche che sa sviluppare. Purtroppo, da anni, stanno venendo meno quei luoghi di scambio e socialità di vicinato che un tempo caratterizzavano le nostre comunità urbane. Anche a Ferrara le conseguenze del covid, la diffusione della GDO e l’enorme sviluppo dell’e-commerce hanno accelerato la crisi di piccole e medie attività commerciali, pubblici esercizi e mercati. In particolare sofferenza sono il tessuto economico del centro storico, dove maggiormente incide il problema del caro-affitti, e le attività di prossimità che un tempo animavano molte frazioni, oggi a rischio di spopolamento. Che cosa può fare la politica per invertire questo trend negativo, favorendo l’apertura di nuove attività e la continuità di quelle “storiche” ancora presenti sul territorio?

In attesa che la normativa nazionale ed europea riduca gli effetti distorsivi dell’e-commerce, dove le grandi piattaforme finora hanno goduto di indubbi vantaggi fiscali rispetto al piccolo esercente, è importante sostenere chi fa impresa sul territorio in modo sano, incentivando l’innovazione e mitigando i costi di gestione. La Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge che va proprio in questa direzione: promuovere lo sviluppo dell’economia urbana attraverso un sostegno economico alle piccole e medie attività commerciali che vogliono investire in miglioramento energetico, accessibilità, digitalizzazione e sicurezza. È già pronto un fondo da 18 milioni di euro che potrebbe aiutare molte imprese locali a fare un salto di qualità importante, con ricadute positive per l’intera economia ferrarese.

Ma l’urgenza principale al momento è sicuramente il rincaro degli affitti, che sta rendendo la vita dura a molti gestori di bar, negozi e ristoranti: negli ultimi due anni l’indicizzazione ISTAT ha portato un aumento medio dei canoni che oscilla intorno al 10%. Nel centro storico di Ferrara alcuni pubblici esercizi e negozi pagano oltre 10 mila euro a trimestre di affitto.

Il Comune, proprietario di numerosi immobili ad uso commerciale, potrebbe svolgere un ruolo importante per “calmierare” il mercato ed in parte l’ha fatto, riconoscendo ad esempio un canone di locazione agevolato per i primi tre anni a chi intende aprire nuove attività in locali di sua proprietà. L’attuale Amministrazione, tuttavia, non ha mai valutati l’idea di bloccare l’indicizzazione ISTAT sui contratti già in essere, anche per consentire a numerosi esercenti di fronteggiare il forte aumento delle spese energetiche. Inoltre, a Ferrara attualmente non è previsto alcuno sgravio sull’IMU per i proprietari privati di locali ad uso commerciale che intendano diminuire i canoni di affitto.

Sono misure di buon senso che possono essere discusse e adottate in Consiglio comunale evitando polemiche strumentali, se vogliamo arginare davvero in modo immediato ed efficace la desertificazione commerciale in centro come nelle periferie. Il Pd di Ferrara non mancherà di fare la sua parte per tutelare il commercio di vicinato e i pubblici esercizi che rendono vitale la nostra città, svolgendo in molti quartieri un’importante funzione di presidio sociale.

Davide Nanni

Consigliere comunale Pd