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Parigini a Ferrara: «La Spal è la piazza giusta per il mio rilancio»

Alessio Duatti
Parigini a Ferrara: «La Spal è la piazza giusta per il mio rilancio»

«Mister Baldini? Lavora sul campo e sulla testa di noi giocatori»

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Ferrara Vuole ripartire e rimettersi in gioco, Vittorio Parigini. Che senza alcuna ipocrisia analizza schiettamente la condizione del suo presente: “Mi sento nel punto più basso della mia carriera – dice –, ma da qui ora voglio risalire. Dunque ringrazio la Spal per avermi dato la possibilità di affrontare questa sfida. Voglio tornare dove penso di meritare, assieme a questo club che a sua volta non merita di essere in serie C. Oggi, però, dobbiamo concentrarci in primis su questa salvezza da conquistare perché la classifica parla in maniera chiara”. Classe 1996, nativo di Moncalieri, Parigini conta già circa 250 presenze tra i professionisti (con i biancazzurri ha siglato un contratto fino al 30 giugno 2026). Avversario in campo della Spal ai “bei tempi” quando con le maglie di Benevento e Torino sembrava poter essere una certezza futura per l’intero calcio italiano: “Sì – aggiunge l’esterno offensivo – con la Spal ci eravamo trovati e affrontati in periodi migliori. Nel calcio ci possono stare stagioni sfortunate, non positive o che vanno per il verso sbagliato, ma nella fattispecie di questa c’è ancora tutto il tempo per mettere a posto le cose. I miei ultimi 4 mesi all’Audace Cerignola? Non sono stati belli, speravo di poter aver una possibilità dopo la già non semplice stagione vissuta lo scorso anno ma non è andata così. Non è successo nulla di eclatante, ero arrivato da svincolato senza una preparazione fisica uguale a quella dei miei compagni e quindi ho dovuto colmare il ritardo con una piccola preparazione. Nel mentre la squadra stava facendo bene, quindi comprendo anche il fatto di non voler cambiare, tuttavia ho faticato a trovare spazio”. La prima “vera” volta in serie C di Parigini, dunque, potrebbe esser quella di Ferrara: “Sono molto felice di potermi rimettere in gioco qui, questa è una grande piazza e ci ho messo pochissimo a sceglierla. Il mio ruolo nel tridente d’attacco? Preferisco giocare a sinistra col piede invertito – analizza Parigini -, ma ho giocato tante volte anche a destra e sono a disposizione. Atleticamente sto bene, mi sono allenato sempre ai 2000, ma mi manca il ritmo partita. Sono qui per giocare, per dare una mano alla squadra e non per vivacchiare: l’obiettivo è chiaro. Le prime impressioni di questa settimana sono state molto positive, abbiamo 13 partite per arrivare alla salvezza, quindi ora è finito il tempo delle parole e servono solo tanti fatti”. Infine due battute su Baldini e sulla partita di oggi a Chiavari: “Il mister lavora molto sul campo, ma anche sulla testa di noi giocatori. Dobbiamo esser bravi a recepire il prima possibile le sue idee e fare quello che ci chiede. Contro l’Entella vogliamo fare il meglio, poco conta chi si ha davanti. Dobbiamo pensare a noi stessi”.